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ANAC: al via il nuovo Piano Anticorruzione. Un capitolo dedicato interamente alla Sanità.

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 08/11/2015 vai ai commenti

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L'Autorità Nazionale Anti corruzione (ANAC), guidata da Raffaele Cantone, ha deliberato il nuovo Piano Nazionale Anticorruzione, contenente le misure e le raccomandazioni per prevenire i fenomeni corruttivi nei servizi pubblici.

 

Nel nuovo PNA un intero capito è dedicato esclusivamente alla Sanità, e si tratta di un'"attenzione" inedita.

Il chiaro segnale della criticità del sistema di erogazione dei servizi sanitari che, per la sua complessità, presenta diverse zone grigie in cui può annidarsi il rischio della contaminazione corruttiva.

Frutto del lavoro serrato di un Tavolo tecnico fra ANAC, Agenas e Ministero della Salute, il capitolo Sanità analizza l'intero sistema, ne individua le aree critiche e suggerisce le misure necessarie per evitare l'infiltrazione corruttiva.

Quattro le aree sensibili: contratti pubblici, incarichi e nomine, gestione delle entrate e del patrimonio, controlli e verifiche.

Gli antidoti contro i rischi di corruzione sono la trasparenza e la definizione di regole chiare e certe; sulle gare, sulle procedure, sull'assegnazione degli incarichi, sulla gestione economico-finanziaria. Tutto dovrà essere chiaro, verificabile, pubblico.

Ed inoltre l'estensione della possibilità di commissariamento anche alle strutture sanitarie private che operano in regime di convenzione, garantendo in tal modo la continuità di erogazione dei servizi anche laddove si verificassero anomalie gestionali.

L'ANAC di Cantone prosegue coerentemente lungo la strada di cui l'affermazione dell'applicabilità delle norme sulla trasparenza e sulla compatibilità degli incarichi era solo l'inizio.

D'ora in poi, dunque, Sanità sorvegliata speciale sotto la lente dell'Anticorruzione, a riconferma che i pericoli corruttivi non sono solo un potenziale evocato ma un rischio concreto.

Di tutto questo sicuramente ne beneficerà il Sistema Sanitario ma, anche e soprattutto, i cittadini ai quali vengono così fornite maggiori garanzie sulla gestione di servizi che rispecchiano un diritto costituzionalmente tutelato.

 

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