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Infermieri e altri sanitari, selfisti cannibali nel terremoto. Etica e decoro nelle macerie?

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 25/08/2016 vai ai commenti

EditorialiNurSind dal territorio

 Sciacalli e nuovi cannibali, amare sorprese di cui mai vorresti averne notizia. Sono persone, faticoso anche definirli così, che in circostanze di emergenza, disastro, lutto e sofferenza si approfittano dei propri simili,  uomini, donne, bambini, colpiti da sciagure, oggi dal terremoto.

Ladri, di una  tipologia speciale, i cosiddetti sciacalli, sottraggono i miseri resti di proprietà di una famiglia distrutta che in pochi secondi ha perso tutto, perfino la memoria di possedere ancora qualcosa.

Lo sciacallo si nutre proprio di queste povere cose “morte”.

I nuovi cannibali, hanno trovato uno strumento di gratificazione e spazi infiniti nei social network, per esercitare una moderna perversione, quella dell’apparire. Credo appropriato definire come i “nuovi cannibali”, coloro che si cibano della sofferenza altrui per soddisfare il proprio ego. Fortunatamente sono fenomeni rari, di frequente però scelgono le professioni d’aiuto per mimetizzarsi e vendersi come operatore, professionista, volontario nel settore sanitario. La nostra è una professione appetibile per questi individui, perché ha una particolare prossimità con il dolore, il sangue, le malattie ecc..  

Questi “nuovi cannibali”, non comprendono il significato di rispetto dell’altrui dolore, il concetto di dignità è declinato alla forma, l’empatia un sentimento sconosciuto, all’occasione sanno fingerlo, malamente. Le vittime, le tragedie sono un mezzo per dare un senso alla loro esistenza. Essere eroi, protagonisti della scena, poter dire raccontare, io c’ero, li rende intimamente felici. Hanno bisogno di un palcoscenico, facebook, watzapp, twitter, dove mettere i propri selfie fuori luogo, tempo e inopportuni  per racimolare stimolanti like. Nei selfie (che volutamente non pubblichiamo), li vediamo simpaticamente ridere tra le macerie, ridono in ambulanza…si compiacciono di se stessi…”Andiamo ad Amatrice!!!!”.

La nostra redazione, ha ricevuto la segnalazione di questi accadimenti dal collega infermiere Dott. Giuliano Iadicicco, Presidente dell’ Associazione ANIFE, un’associazione di Infermieri formatori Specialisti in Emergenza Sanitaria intra ed Extra-ospedaliera, con l’obiettivo di diffondere la cultura dell’Emergenza nei Professionisti Sanitari e nella  Comunità.

Il collega, ha subito  informato il collegio IPASVI di questi comportamenti indecorosi per la professione infermieristica, auspicando una celere censura di queste immagini, lesive della dignità di una categoria professionale, che si sta prodigando proprio in queste ore, con ogni mezzo nel lenire e sostenere le popolazioni colpite dal terremoto. Infermieri che certamente si dolgono di veder denigrato il loro operare professionale da queste rappresentazioni irrispettose delle sofferenze che la popolazione sta patendo.

Giuliano denuncia nel suo diario facebook:

In un post su un gruppo di FaceBook è saltata fuori questa foto di un "Infermiera" che si fa un selfie con il sorriso sulle labbra in zona Operativa.
ANIFE nella persona del Presidente Nazionale si Dissocia da questo tipo di atteggiamento IRRISPETTOSO verso le Vittime, i Sopravvissuti e gli stessi Soccorritori.
Non si riconosce con i suoi Soci infermieri nell'atteggiamento del personale di quell'Ambulanza. 
Nello stesso tempo pur NON riconoscendoci in questa "collega" chiediamo scusa a tutte le persone che hanno visto e giustamente "censurato" la foto a nome degli Infermieri operanti nell'Emergenza e negli Incidenti maggiori...
Condanna l'atteggiamento di queste persone che danno l'immagine distorta di quello che un Infermiere di Emergenza realmente fa...
Un Atteggiamento censurabile da tutti i punti di vista al quale Noi Infermieri di Emergenza non ci riconosciamo.. non è assolutamente con la "felicità" sui nostri volti che agiamo ma nella totale Professionalità molte volte con le lacrime agli occhi per le scene alle quali dobbiamo intervenire.... con strascichi che ci portiamo dentro negli anni.
Dal Canto nostro abbiamo già inviato la segnalazione del Caso al Collegio (Albo professionale) di competenza.
Il Presidente Dott. Giuliano

La lettera inviata al Collegio IPASVI di ROMA:
Gentile Presidente e Direttivo del Collegio IPASVI di Roma porto a Vostra conoscenza un fatto che mi ha particolarmente infastidito:

Oggi giornata triste e di Lutto per le vittime colpite dal terremoto su una pagina FB “infermieri in selfie” vengo a trovare la foto che vi allego.
Trovo veramente Improprio poco rispettosa sia per le vittime che per i soccorritori che stanno sudando e lavorando con le lacrime agli occhi per salvare quante più vite possibili... e Questi "colleghi" postano il loro selfie con il sorriso sulle labbra???
Come Infermiere mi Dissocio da questo atteggiamento.... Saranno sicuramente "bravate" ma dopo una vita dedicata all'emergenza vita dedicata anche al volontariato in teatri "difficili" dei quali mi porto ancora le ferite nel cuore non posso che Segnalare a Voi l'accaduto....
Spero in una vostra cortese e sollecita risposta
Cordialità 
Dott. Giuliano Iadicicco
 

La redazione infermieristicamente, condivide le tesi del collega Giuliano dissociandosi nettamente da queste pubblicazioni di selfie imbarazzanti. Attendiamo anche noi un celere provvedimento da parte della Federazione IPASVI, la speranza è l’ultimo baluardo a cui ci aggrappiamo, perché …“Il sonno della ragione, genera mostri”.