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Francia: gli infermieri stanno male! 5 suicidi in pochi mesi. Sale la protesta del sindacato di categoria

Donato Carraradi
Donato Carrara
Pubblicato il: 11/09/2016 vai ai commenti

Estero

In una lettera aperta inviata il 9/9/16 al Presidente Francois Hollande, la Presidente del Sindacato CNI (Coordinamento Nazionale Infermieri) Nathalie Depoire, cerca di svegliare l'attenzione del massimo rappresentante istituzionale a tutela dei principi cardine della Repubblica Francese, libertà, uguaglianza, fraternità.
Nathalie chiede ad Hollande quanti altri suicidi si dovranno verificare prima che il Ministro della Salute, Marisol Touraine, si degni di prestare attenzione alle condizioni insopportabili di  stress lavoro-correlato che la categoria infermieristica sta sopportando?
Un'estate da dimenticare per i nostri colleghi in Francia: il 13 giugno a Tolosa, il 24 giugno a Le Havre, il 30 giugno a Saint-Calais, il 23 luglio a Reims e l'ultima il 13 agosto sempre a Reims e nello stesso servizio, accaduto ad una infermiera di 46 anni e madre di due figli. Tutti suicidi durante il lavoro ad eccezione dell'episodio del 13 agosto verificatosi al domicilio.
Si chiede ad Hollande che ne è degli impegni assunti per modificare la legge che ha trasformato in peggio il servizio sanitario pubblico?
Si chiede ad Hollande che ne è degli impegni a definire un miglior accesso alle cure palliative nelle strutture residenziali per gli anziani o al loro domicilio?
Si accusa Hollande di essere uguale ai suoi predecessori, con nobili ambizioni di tagliare la spesa pubblica ma, attenzione, NON a scapito delle vite umane!
Si punta il dito contro le sfrenate ristrutturazioni ospedaliere per soddisfare le indicazioni dei tagli di bilancio.
Si denuncia l'aumento esponenziale del carico assistenziale (Ratio Paz/Inf) sul singolo professionista che di conseguenza non riesce a garnatire la qualità delle cure ne le prestazioni indispensabili, tanto da mettere in crisi la stessa motivazione etico/professionale che la categoria ha da sempre nel proprio DNA, oltre che averlo dimostrato apertamente e concretamente agli occhi dei media nelle recenti stragi avvenute nel Paese in cui gli infermieri si sono immediatamente mobilitati, ancor prima che giungessero loro le chiamate a casa delle direzioni ospedaliere.
Maggior stress lavorativo e psicologico alla base delle aumentate assenze per malattia non fanno che aggravare ulteriormente la carenza di organici. Un cane che si morde la coda.
Un lungo silenzio assordante quello della Ministra Touraine, a parte una stringata dichiarazione a seguito della pressione mediatica, che ha ferito gli infermieri già colpiti dal lutto per i colleghi che non ce l'hanno fatta a proseguire il loro impegno assistenziale, istituzionale e famigliare. Ministro che pur avendo dichiarato nel 2012 l'importanza della prevenzione dei rischi da stress lavoro-correlato, ha disatteso di fatto il suo impegno in questo campo. Piani di prevenzione del rischio inesistenti o inefficaci perchè considerati secondari.
Ed ancora Depoire ricorda ad Hollande che gli infermieri sono molto legati ai valori della loro funzione pubblica assistenziale, ma al contempo soffrono della pressione imposta loro dai tagli e dai meccanismi di tariffazione delle prestazioni sanitarie che determinano un abbassamento della qualità delle cure  fino a farli sentire "in colpa", alla fine della giornata lavorativa, per non aver potuto fare il proprio lavoro!
Depoire ricorda al Presidente che nelle stragi del novembre 2015, gennaio e luglio 2016, gli infermieri si sono spesi al massimo delle loro energie ed hanno garantito un servizio indispensabile allo Stato. Servizio che a queste condizioni non è detto possa essere garantito nel prossimo futuro. La nazione non può permettersi di contare sempre e comunque sull'altruismo di "piccoli e coraggiosi soldati" (infermieri) se non è in grado di sentire la loro sofferenza quotidiana e senza dotarli delle risorse necessarie.
Depoire conclude la lettera aperta avvertendo il Presidente che è urgente ed indispensabile definire e garantire il giusto rapporto inf/paz ed attuare una vera prevenzione dei rischi psicosociali nelle strutture di assistenza. Sarebbe utopico pensare che bastino semplici raccomandazioni se non accompagnate da risorse finanziarie. E' assurdo vedere colleghi suicidarsi e perdere la vita perchè non ce la fanno più a fornire le cure per le quali sono stati formati!
In attesa di una autorevole risposta istituzionale, il sindacato CNI non sta con le mani in mano. E' stato indetto per Mercoledì 14 settembre uno sciopero nazionale della categoria con manifestazione pubblica alla rotonda del municipio a Martigues, invitando anche la popolazione ad essere solidale ed i colleghi a presenziare con il lutto al braccio sulla divisa.

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