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Messina. Demansionamento Infermieristico: il diritto negato ad essere Professionisti.

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La Redazione
Pubblicato il: 29/09/2016 vai ai commenti

Articolo 49 e DemansionamentoFormazioneSicilia

Se ne è parlato all’Ospedale Papardo di Messina in un convegno organizzato dalla Segreteria Territoriale NurSind di Messina il 24 settembre scorso, presenti come relatori colleghi e professionisti quali Enrico Virtuoso ed Agata Cocco rispettivamenteSegretario Territoriale e Segretario Amministrativo NurSind di Palermo, l’Avv. Dedalo Pignatone Legale del Nursind di Palermo e di Trapani e la D.ssa Loredana Titone Psicoterapeuta che ha approfondito dal punto di vista psicologico la tematica.

 

“Se ci chiediamo il motivo per cui la Professione Infermieristica è ancora all'anno zero sulla strada di un'effettiva valorizzazione, la risposta è...  il demansionamento; demansionare  un Infermiere è una cosa che non si ha da fare perchè è illecito, è illegale, è illegittimo – afferma Enrico Virtuoso– inoltre è abuso del potere datoriale, è bieco sfruttamento, è causa di danno all'immagine e di perdita economica per ogni Infermiere demansionato... – continua Virtuoso - … sappiamo, per via delle sentenze dei Tribunali del lavoro e della Cassazione che il danno economico del demansionamento equivale almeno ad un aumento contrattuale di 100 € al mese firmato ogni anno; la massa degli Infermieri italiani non ne ha ancora piena consapevolezza e continua a delegare la risoluzione del problema ad altri come se fossero dei normali Lavoratori, sono invece Professionisti intellettuali e devono invece avere un ruolo attivo in tutto questo. In sostanza il demansionamento è figlio delle carenze del SSN (sopratutto delle carenze di organico) e della miope scelta da parte dei Governi (Nazionale e Regionali) di sotto-finanziare e tagliare il Sistema per garantirne la sostenibilità economica avallata da Sigle Sindacali e da Organi di Rappresentanza Professionale; il demansionamento attacca le basi della Professione e pone in discussione l'esistenza stessa dell'Infermieristica come Professione relegandola ai margini dell'intero Sistema Sanitario, i responsabili di questo saremo Noi Infermieri, soprattutto quelli tra Noi che ricoprono un ruolo di potere ( nel Management aziendale, nel Sindacato, nelle Università e nell'IPASVI) . In sostanza, continuando di questo passo avremo meno Ospedali, meno Reparti, meno servizi territoriali, con sempre meno Infermieri, meno supportati da personale OSS, sfruttati e sottopagati, con meno diritti e meno rilevanza sociale.  È questo ciò che vogliamo?”

“Quale è il ruolo dell'articolo 49 del Codice Deontologico nella situazione appena? Ne parla Agata Cocco – è mio parere che questo contestatissimo articolo del nostro Codice deontologico è la summa di una Federazione IPASVI che dice e non dice, che si pone di fronte al PROBLEMA DEMANSIONAMENTO in una posizione ambigua e superficiale, che non ha mai detto chiaramente come la pensa su questo punto lasciando le Istituzioni, gli stessi Infermieri e anche i Tribunali nel più totale libero arbitrio, nel caos interpretativo e nella confusione! Appare chiaro fin dalla prima lettura, che esso è scritto male, non ha un senso logico, è deontologicamente impresentabile e giuridicamente inapplicabile. Compensare le carenze e i disservizi che possono eccezionalmente verificarsi... che significa? Quali carenze e quali disservizi? Non ci è dato saperlo! Significa forse che, se eccezionalmente, manca l'elettricista, l'idraulico, il muratore posso mettere mano alla cazzuola e riparare un muro o aggiustare l'impianto elettrico? Significa che, se eccezionalmente, manca la Guardia Giurata posso sparare a qualche malintenzionato? Eccezionalmente posso sostituire il Chirurgo o fare il Direttore Generale? E poi … quale sarebbe l'interesse primario dell'assistito in questo? Quale interesse avrebbe “l'assistito” ad avere un Infermiere/Elettricista o un Infermiere/Muratore nella struttura? Un Infermiere/Medico Chirurgo o un Infermiere/Primario, sempre eccezionalmente parlando? Che significa … rifiuta la compensazione quando sia abituale o ricorrente o comunque pregiudichi sistematicamente il suo mandato professionale? E poi documentandone le ragioni... a chi? Perché? Devo forse giustificarmi sempre per l'inettitudine di altri? Devo segnalare all'Azienda di non essere un Ausiliario o un Muratore o un Medico Chirurgo, di non essere in possesso della patente C per guidare in Camion, ma di essere un Infermiere? Che poi ... lo svolgere sistematicamente anche attività di categorie contrattualmente inferiori e definite per legge sia demansionamento lo dice il semplice buon senso, come il fatto che ciò pregiudichi irrimediabilmente il mandato professionale; ben il 55-60% degli Infermieri intervistati in un recente studio dichiara di svolgere sistematicamente anche attività di queste categorie oltre alle proprie; l'articolo 49  va dunque cancellato o riscritto in modo da rispondere a tutte le domande che ho posto!”.

“Il comportamento illecito delle Amministrazioni nel caso di demansionamento infermieristico è sempre attaccabile – ribadisce Dedalo Pignatone Legale del Nursind di Palermo e di Trapani – quando le continue segnalazioni da parte degli Infermieri e del Sindacato non sortiscono alcun effetto e le stesse Amministrazioni si mostrano sorde alle legittime aspirazioni degli Infermieri (anche perchè adesso prevale comunque l'aspetto finanziario del problema, poiché per impedire un demansionamento anche parziale dei Professionisti, sarebbe necessario assumere una gran quantità di personale di supporto; non lo si sta facendo e non lo si farà) ogni Infermiere demansionato ha il diritto di rivolgersi al Giudice chiedendogli di ripristinare una situazione di legalità  e che gli venga risarcito il danno patrimoniale e non patrimoniale ingiustamente procuratogli.

“Gli Infermieri decidano quando vogliono diventare adulti e cosa vogliono fare da grandi – lo dice Loredana Titone Psicoterapeuta che ha approfondito la tematica del demansionamento professionale – le conseguenze del demansionamento sulla salute psico-fisica degli Infermieri che sono o si sentono demansionati sono gravi ed incalcolabili; rabbia, paura, frustrazione, risentimento, impotenza sono le emozioni prevalenti, esse sono emozioni forti e alla lunga distruggono l'Io PROFESSIONALE di un Infermiere tanto che intere generazioni di professionisti sono state bruciate sull'altare dell'efficienza organizzativa e del risparmio gestionale, le future generazioni già corrono un serio rischio in tal senso.

Ebbene si, ora non vi sono più alibi per nessuno; ora conosciamo tutto sul demansionamento, sappiamo cosa e come fare, sappiamo a chi rivolgerci, come difenderci e come attaccare!