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TAR Lazio:  See and Treat agli infermieri è inoppugnabile. I medici hanno torto

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 22/10/2016 vai ai commenti

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Il fatto

La storia inizia circa un anno e mezzo fa ad aprile del 2015, quando l’Ordine dei medici-chirurghi e odontoiatri di Roma esprimevano… “una forte preoccupazione per il servizio “SEE AND TREAT infermieristico, attivato dal 23 marzo 2015 presso il presidio Sanitario Integrato Santa Caterina della Rosa nel distretto sanitario 6 dell’ASL –RMC …non è possibile attribuire la valutazione di quali problemi siano realmente non complessi e affidare la gestione di urgenze, per quanto minori, a competenze professionali diverse da quelle mediche”.

Infatti la Regione Lazio in concerto con l’ASL RMC,  con determina n. 384 del 20 marzo 2015 disponeva “ l’Attivazione ambulatori infermieristici sul modello See and Treat; ovvero un servizio di assistenza che offre a pazienti dai 6 anni in su, il trattamento di problemi a bassa complessità, secondo procedure cliniche e terapeutiche prestabilite.

I Sindacati dei medici si schierano a sostegno delle tesi dell’OMCeO e compatti chiedono alla Regione Lazio il ritiro della determina. Preclusa la via politica, si rivolgono al TAR del Lazio, e depositano il 26 giugno 2015 l’istanza di annullamento della determina che autorizza gli infermieri al SEE and TREAT . Il ricorso di annullamento è proposto dall’OMCeO della provincia di Roma, contro la Regione Lazio e l’ASL 103 RMC. Si costituisce in opposizione con controricorso, la Federazione Nazionale Collegi Infermieristici professionali.

Il 19 ottobre 2016  la sentenza del TAR Lazio

Il Tribunale respinge il ricorso di annullamento  proposto dall’OMCeO della provincia di Roma, poiché infondato.

Nella sentenza, la decisione è motivata:…”l’ASL mostra di essere ben consapevole che il modello di See and Treat, mutuato dal servizio sanitario inglese, presenti come innovazione, rispetto ai modelli di pronto soccorso vigenti in Italia, proprio che “chi accede al See and Treat è accolto direttamente dal primo operatore disponibile, Medico o Infermiere, il quale conduce autonomamente tutte le procedure necessarie fino al loro termine”; e tale consapevolezza è mostrata dalla osservazione che questa è indubbiamente l’innovazione più significativa, ossia che sin dalla individuazione dei casi più urgenti rispetto a quelli minori vi provveda personale “indifferentemente rispetto alla professionalità medica ed infermieristica” che può essere compensata dalla notazione che il sistema inglese prevede che il personale dell’area See and Treat sia costituito “dagli operatori più esperti e che comunque abbiano ricevuto una formazione specifica per la patologia di competenza”.

La Corte  evidenzia inoltre che la valutazione iniziale “il Triage” è assegnato agli infermieri…”E quindi se sin dal triage del paziente è impegnato personale infermieristico che lo classifica secondo un codice di priorità assistenziale, l’obiezione che viene effettuata dall’Ordine Provinciale dei Medici di Roma appare appunto contraddittoria nella contestazione della capacità e della competenza con il correlato livello di responsabilità che incombono agli infermieri assegnati al servizio See and Treat.

La scelta di assegnare determinate attività sanitarie alla categoria degli infermieri “non è irragionevole” come sostenuto dall’OMCeO, in quanto il percorso formativo progettato dall’ASL RMN, ha l’obiettivo “di implementare l’appropriatezza clinica /assistenziale / organizzativa e di creare un modello omogeneo per migliorare le prestazioni erogate nell’area Emergenza/Urgenza attraverso lo sviluppo e la certificazione di competenze del personale infermieristico per la valutazione e il trattamento della casistica con problemi di salute minori”. La determina chiarisce in modo inequivocabile gli ambiti di competenza medica e infermieristica, elenca le patologie minori da attribuire al SEE & TREAT ed i casi di esclusione, la supervisione è sempre assicurata del medico del Pronto Soccorso in contatto per via telematica con l’ambulatorio del SEE & TREAT.

Per le considerazioni suddette il Tribunale respinge il ricorso e ordina che la sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.

 

 Fonte

La rivincita dell’infermiere: il Tar Lazio boccia l’Omceo e apre agli ambulatori “See&treat”. Ipasvi: «Basta guerre di posizione»

 

 Sentenza TAR Lazio See&Treat respinto ricorso OMCeO:

TarLazio14411_2016.pdf