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Savona: solo i dipendenti delle aziende autorizzate possono fare i "badanti" in ospedale

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 16/01/2017 vai ai commenti

Liguria

Nelle strutture ospedaliere del savonese, sotto la direzione dell'ASL 2, le attività di assistenza non sanitaria prestata da terzi a favore dei degenti sono autorizzate soltanto se i prestatori risultano dipendenti delle aziende autorizzate a tal fine dalla Direzione.

 

Sulla base di questo principio, definito con deliberazione D.G. n. 224 del 04/05/2016, la Direzione dell'ASL ha di fatto "blindato" l'assistenza prestata da personale non dipendente dell'ASL all'interno delle strutture di degenza, redigendo un elenco di sei imprese esterne accreditate per fornire tale servizio mediante il proprio personale  (Clicca).

Gli scopi dichiarati della deliberazione sono molteplici, secondo la Direzione dell'ASL: il primo consiste nella valorizzazione, nello sviluppo e nel potenziamento delle risorse esterne all'ASL stessa in ottemperanza a criteri di equità e trasparenza; in secondo luogo si vuole in questo modo offrire supporto e agevolare le famiglie dei degenti, qualora ne avessero bisogno, nell'individuare servizi esterni a prezzi e condizioni chiari, resi pubblici e disponibili nei locali dell'Azienda.

A tale riguardo, dall'elenco di aziende autorizzate pubblicato dall'ASL si evince come le tariffe varino da 11,50 a 16,50 euro all'ora; una forbice sicuramente significativa considerando che la variabilità è di oltre il 40% che nell'elenco non trova esplicazione in termine di differenziazione di competenze e/o professionalità del personale impiegato.

Una deliberazione che merita una riflessione attenta.

Da un lato, infatti, è da valutare cautamente l'opportunità di "imporre" ai degenti un "set" di imprese alle quali rivolgersi per ottenere assistenza da parte di personale non ospedaliero; un meccanismo che implica di dover affidare le cure di se stessi e/o dei propri cari non a una o più persone di fiducia, ma, probabilmente, a degli estranei, con l'unica garanzia che si tratti di dipendenti di aziende autorizzate.

Utile a questo scopo sarebbe dare pari pubblicità ai criteri di accreditamento e alle procedure di controllo sul rispetto degli standard richiesti alle aziende accreditate.

Al tempo stesso ci lascia un po' perplessi l'idea di un "cartello" di aziende accreditate per questi servizi, creando di fatto un mercato interno e chiuso (e perciò sicuramente appetitoso per le aziende multiservizi), una situazione di vantaggio competitivo verso nuove imprenditorialità e premiando, probabilmente, le realtà di maggior peso sul territorio, nelle quali potrebbe anche rivelarsi che la propensione assistenziale sia marginale rispetto alle attività tradizionali dell'impresa  (fra le imprese accreditate v'è anche chi, oltre che di assistenza, si occupa di traslochi, sgomberi, pulizie, giardinaggio, manutenzioni elettriche e idrauliche ecc.).

Che l'Azienda abbia titolo per "selezionare" il personale non dipendente con libero accesso ai reparti credo sia legittimo, ma forse il ragionamento potrebbe anche essere inverso, ossia volto a valutare e autorizzare il personale desiderato dal paziente e non imporre ai pazienti personale terzo sulla base di cartelli precostituiti ad hoc.

 

Fonte: IVG.IT