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Panta Rei. Sul disastro assistenziale... TUTTO SCORRE!

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La Redazione
Pubblicato il: 14/02/2017 vai ai commenti

Contenuti InterprofessionaliSicilia

di Osvaldo Barba

 

Mi sono sempre chiesto se il termine OMERTÀ' potesse in qualche modo, avere un "connubio" con il mondo sanitario dove, paradossalmente, tutto dovrebbe essere conoscenza e quindi condivisione.

Da sempre, quando si usa il termine OMERTÀ', viene subito in mente la Sicilia e tutto ciò che ha a che fare con la mafia, poiché "silenziosi" veniamo definiti noi siciliani.
Poi guardo la situazione attuale di tutta la sanità italiana e inizio a convincermi che, molto probabilmente, il termine omertà come concetto assoluto, dovrebbe essere esteso ad ogni parte dello Stivale. 

Comune è il dramma che in ogni dove d'Italia si vive con i Pronto Soccorso dove, il concetto di decenza per gli utenti è un tabù quasi impossibile da sfatare.

I posti di terapia intensiva e rianimazione del Sud d''Italia sono "probabili" come le possibilità di fare 6 al superenalotto ed intanto, tra una riforma sanitaria ed un decreto di"Tizio e Caio", calano i posti letto e omologamente, il numero del personale sanitario addetto.

E' verosimilmente omertoso l'atteggiamento di tutti quei direttori generali che, difronte a dei Pronto Soccorso equiparabili a campi rom in stato di degrado, rispondono alle denunce dei sindacati e alle inchieste televisive con un semplice: "ci stiamo lavorando".

E' probabilmente omertoso l'atteggiamento della politica in generale che, assistendo da spettatore non pagante a tutto quanto accade in Italia nel mondo sanitario,ha come UNICA PROPOSTA, un Testo Unico sul Pubblico Impiego  equiparabile al  Necronomicon, un "libro maledetto" dove i diritti diventano "peccati" e dove il concetto di IMPIEGATO dovrebbe essere sostituito dal termine  SCHIAVO.

Sarebbe tralatro più coerente con lo STATUS QUO della condizione infermieristica italiana, dove i Professionisti della Salute vengono spesso aggrediti, picchiati, perché "colpevoli" di lavorare in "campi di concentramento" quali sono molti dei Pronto Soccorso italiani, "schiavi" del tempo di assistenza che non può essere erogato equamente a tutti  e "prigionieri" di una incapacità gestionale e programmatica aziendale  che ha, come unico effetto, l'esasperazione dell'utenza.

E'  quasi certamente omertosa la NON RISPOSTA dei quei dirigenti regionali, direttori generali e parlamentari in genere che, di fronte alle reiterate richieste d'incontro e di confronto sulle impellenti dinamiche sanitarie sopramenzionate   non solo non rispondono ma, probabilmente, sorridono mefistofelicamente  poichè così è stato e cosi... sarà!.

A ben riflettere, il pensiero medico e filosofico di Ippocrate si inseriva in un contesto esoterico che egli stesso cercò di preservare dall'accesso di quanti fossero impreparati, e perciò inadeguati, a comprenderlo.  

Scrisse infatti egli:

"Le cose sacre non devono essere insegnate che alle persone pure; è un sacrilegio comunicarle ai profani prima di averli iniziati ai misteri della scienza". 


Questo accadeva 2500 anni fa cira.
Oggi? Tutto scorre...