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Andrea Soldi, morto dopo un Tso: per i tre vigili urbani ed il medico, rinvio a giudizio per omicidio colposo

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 03/03/2017 vai ai commenti

NurSind dal territorioPiemonte

Sono quattro gli indagati, rinviati a giudizio per omicidio colposo, tre vigili urbani ed uno psichiatra, per il caso di Andrea Soldi, 45enne torinese, affetto da schizofrenia, morto nell’agosto del 2015, durante un Tso.

La storia

Andrea Soldi, 45 anni, viveva a Torino. Affetto da schizofrenia, dal 1991, per una decina di anni era riuscito a condurre una vita più o meno normale, lavorava nell’azienda del padre e seguiva una squadra di calcio del quartiere. Poi le condizioni del ragazzo peggiorarono, le cure erano spesso da lui interrotte e, passava le sue giornate su una panchina di piazza Umbria.

A dire di chi lo conosceva, non era un ragazzo violento, la sua malattia si palesava in uno stato d’animo apatico e in una non cura della propria igiene personale.

Gli ultimi anni, erano stati interessati da cinque interventi TSO, di cui l’ultimo fatale, nell’agosto del 2015, richiesto dal padre, che ormai ottantenne, era incapace di gestire il figlio.

Nel primo pomeriggio del cinque agosto, tre vigili urbani del Nucleo dei Progetti e Servizi mirati di Torino, uno psichiatra ed un infermiere, intervengono per eseguire il TSO su Andrea, che si trova sulla panchina di Piazza Umbria; un TSO forzoso, al rifiuto del ragazzo di essere prelevato.

Molte delle testimonianze raccolte, raccontarono di un intervento “violento”, nonostante i quattro indagati, hanno sempre affermato di avere agito secondo protocolli, suggeriti anche dalla stazza di Andrea (120 Kg).

In molti riferirono di una procedura “brutale” e di aver assistito alla “morte” del Soldi, stretto al collo da uno dei vigili urbani, poi ammanettato e caricato prono in ambulanza.

Ma la testimonianza decisiva fu la telefonata dell’autista dell’ambulanza al centralino del 118, che palesa una vera e propria esecuzione ai danni di Andrea:

«È stato un po’ invasivo…» dice il ragazzo alla centralista del 118, la dottoressa con cui era già in contatto dall’inizio dell’operazione. Il riferimento è alla manovra di contenimento con cui i tre vigili hanno immobilizzato Andrea Soldi, prelevandolo dalla panchina su cui era seduto e ammanettandolo. «Lo hanno preso al collo… lo hanno fatto un po’ soffocare» sottolinea il testimone, che a un certo punto rivela: «Mi hanno detto di caricarlo, ma siccome aveva le manette ed era a pancia in giù non volevo farlo e ho detto di no. Ma loro me l’hanno ordinato e io l’ho lasciato così, a pancia in giù».

Oggi, il giudice per le indagini preliminari Elena Rocci, ha deciso per il rinvio a giudizio dei quattro indagati, per omicidio colposo: il processo inizierà il 27 settembre.

Qualche giorno fa, i parenti della vittima, avevano rifiutato la proposta di risarcimento di 400 mila euro, una targa alla memoria ed un corso di aggiornamento sulle modalità del trattamento sanitario obbligatorio.

Adesso sperano che giustizia sia fatta.

 

Fonti:

http://www.ilpost.it/2015/08/14/andrea-soldi-torino-tso/

http://torino.repubblica.it/cronaca/2017/03/03/news/torino_morto_dopo_tso_i_tre_vigili_e_lo_psichiatra_a_processo_per_omicidio_colposo-159650995/

ph: radioblackout.org, www.scenacriminis.com