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Mallamaci (cardiologo): vita sana e sorriso per difendere il nostro cuore

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 04/03/2017 vai ai commenti

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Intervenuto alla trasmissione Otto mattina, il dott. Vincenzo Mallamaci, medico chirurgo Specializzato in  Cardiologia e Malattie della Circolazione e Presidente dell'Associazione Onlus “E ti porto in Africa” ha illustrato, con la chiarezza, la semplicità e la piacevolezza che lo contraddistingue i “segreti” per tutelare il nostro cuore e la nostra salute cardiocircolatoria.

 

Se da un lato esistono delle predisposizioni genetiche che ci possono esporre maggiormente e significativamente al rischio di incorrere in ischemie cardiache, dall'altro è possibile agire su alcuni fattori modificabili, con risultati scientificamente verificati.

Innanzitutto intervenire contenendo gli eccessi dei cui effetti deleteri siamo ben a conoscenza: fumo, alcol, stupefacenti, alimentazione.

Ma anche aumentando l'attività motoria, rieducandoci all'uso delle gambe, che nella società moderna sono sempre meno utilizzate; si pensi soltanto a quanto tempo della giornata trascorriamo seduti, tra scrivania, auto, tavola. Una rieducazione quindi al movimento naturale: passeggiate (5 km al giorno possono abbattere il colesterolo derivante dalla cattiva alimentazione), ma anche fare le scale a piedi e non usare sempre l'ascensore, ad esempio.

Anche a tavola possiamo fare molto: oltre a utilizzare cibi sani, ovviamente, anche regolarizzare le nostre abitudini alimentari ha effetti benefici, abituandoci, ad esempio, alla cena “della fame” e a consumare regolarmente i pasti.

Tenendo sotto controllo il grasso addominale (un uomo dovrebbe avere un “giro pancia” inferiore ai 100 cm, una donna inferiore agli 80) possiamo dare una mano al nostro cuore.

E poi c'è lo stress. Il dott. Mallamaci ha esaustivamente spiegato come lo stress non debba essere inteso come un fattore puramente oggettivo, ma abbia una componente soggettiva che ne determina la negatività o la positività. Lavorare molto, avere molti impegni e molte cose da fare non implica automaticamente una condizione di rischio; è fondamentale, invece, come le nostre attività vengono affrontate, con quale spirito. Se proviamo gioia nell'affaccendarci, questo non sarà uno stress negativo, anzi. Viceversa nervosismo, ansia, senso di oppressione fanno virare i nostri impegni verso la negatività per la nostra salute.

E infine il sorriso e gli abbracci. Sembra uno scherzo, ma è stato scientificamente provato (e testimoniato da un gruppo di ricercatori del Massachusetts al Congresso europeo di Cardiologia di Parigi nel 2006) come 15 minuti di sorrisi al giorno possano avere un riscontro positivo sulla prevenzione delle malattie cardiocircolatorie. Le sostanze endocrine che il buonumore fa rilasciare al nostro cervello, infatti, vanno a migliorare la tonicità dei vasi sanguigni, a dilatarli e ad aumentare la regolarità pressoria, fattori fondamentali per la prevenzione delle ischemie cardiache e non solo. E' stato provato, attraverso uno studio pilota su due campioni di donne mastectomizzate e sottoposte a chemioterapia, che il gruppo che ha accettato di affiancare alla terapia una vita di impegno con gli altri, di incontri piacevoli, di serate allegre, ha avuto fino a 5 anni di beneficio sulla speranza di vita rispetto al gruppo che non ha svolto queste attività.

Riprendiamoci il sorriso quindi, di cui gli adulti si privano troppo spesso: se un bambino sorride 100 volte al giorno, infatti, l'adulto arriva soltanto a 5 sorrisi. Con un tocco di gioia in più il nostro cuore ci ringrazierà. Parola di Vincenzo Mallamaci, che per sottolineare la valenza positiva della gioia nella vita quotidiana, ha portato un altro incredibile esempio: all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, alcuni bambini cui non poteva essere praticata l'anestesia, hanno potuto effettuare delle biopsie ossee (pratica estremamente dolorosa) con il solo supporto della clownterapia.

Gli effetti della depressione sullo stato di salute fisica è la controprova di queste affermazioni.

Qualche sorriso in più, qualche abbraccio in più, una sana alimentazione e la rieducazione all'attività fisica ci possono davvero aiutare a mantenere il nostro cuore e le nostre arterie sani, abbattendo i rischi di arresti cardiaci che, tra i 50 e i 60 anni, spesso hanno effetti letali.

Nel frattempo la medicina sta progredendo anche sul versante genetico, con la possibilità (per ora negli USA ma in futuro anche in Europa) di poter individuare con un prelievo nei primissimi giorni di vita del bambino la predisposizione a determinate patologie cardiocircolatorie, consentendo di attivare da subito una terapia farmacologica preventiva.

 

- VIDEO dell'intervista a Otto Mattina QUI

- Curriculum del Dr. Vincenzo Mallamaci QUI

- Per conoscere l'Associazione Onlus "E ti porto in Africa" clicca QUI