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Episodi di violenza e aggressioni al personale. Gli ospedali zona franca come gli stadi?

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La Redazione
Pubblicato il: 26/03/2017 vai ai commenti

Comunicati StampaPiemonte

Sono in preoccupante aumento le aggressioni verbali e fisiche subite dal personale  nelle strutture sanitarie pubbliche, soprattutto nei pronto soccorso, dove la tensione e i livelli di stress raggiungono punte da rendere ingovernabili certe situazioni.  A farne le spese, sono spesso gli infermieri e gli operatori che si trovano in prima linea.

Gli episodi che si contano si stanno moltiplicando, nonostante molti di essi non vengano resi pubblici e neppure denunciati. Complice di questo preoccupante dato è la situazione di costante deterioramento della situazione organizzativa, dovuta ad un iper afflusso per una mancanza di alternativa sul territorio, conseguenza del taglio di posti letto e  al depauperamento del personale medico ed infermieristico.

Sappiamo bene come certi comportamenti e dinamiche se non fermate e/o prevenute, senza dare risposte adeguate sotto tutti i profili, possono trovare terreno fertile e diventare un fenomeno che non ci metterà molto a dilagare.

Non vorremmo che i nostri ospedali, i nostri pronto soccorso , diventino zona franca, come negli stadi, dove tutto è concesso.

Prima che il fenomeno dilaghi, abbiamo bisogno di provvedimenti seri che tutelino operatori e cittadini. A scelte politiche, seguono delle conseguenze spesso anche comportamentali da parte di chi usufruisce dei servizi, alle quali, se non si è stati in grado di prevenirle, è necessario porvi rimedio.

Un momento di grande difficoltà sociale inoltre, può trovare facilmente sfogo laddove il terreno frana. Purtroppo, a farne le spese è spesso chi nulla può e ha potuto, anzi, spesso ci si trova a dover giustificare e a doversi difendere anche dalla propria Azienda.

Infatti, non è insolito che dopo aver subito l'aggressività dell'utente, spesso , a seguito di segnalazioni degli stessi utenti ai servizi competenti, ci si ritrova a dover rispondere formalmente e a giustificare comportamenti  alla propria Azienda.

Dopo il danno la beffa.

Non sono molte le Aziende Piemontesi che hanno stilato un efficace piano di prevenzione, informazione e sensibilizzazione su questo delicato tema. Avremmo bisogno di un piano strutturato di intervento che parti dalla sensibilizzazione dei cittadini, alla prevenzione e agli interventi da attuare in maniera uniforme in tutti i luoghi a rischio, da rendere gli ospedali luoghi sicuri per chi le cure le riceve e per chi le cure le presta.

Non possono essere i dipendenti a pagare l'esasperazione dei cittadini che non trovano risposte soddisfacenti. Non possono essere gli utenti a pagare il prezzo di ospedali e luoghi sanitari insicuri e non controllati. Chiederemo un incontro urgente a tutte le istituzioni Regionali e Locali affinché possa essere affrontato questo tema prima che succeda l'irreparabile.

 Francesco Coppolella

Coordinatore Regionale NurSind Piemonte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Video tratto dal web.

I fatti e riferimenti del video non sono riconducibili all'articolo pubblicato