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I buoni pasto non vanno restituiti

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 02/05/2017 vai ai commenti

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L’ Azienda non ha il diritto di pretendere la restituzione in denaro dei buoni pasto concessi al dipendente in eccedenza.

A stabilirlo il Tar del Lazio con la sentenza n. 3988 del 29/03/2017. (La sentenza)

I fatti

I dipendenti della Croce Rossa Italiana, hanno deciso di appellarsi ad un provvedimento ritenuto illegittimo, emesso dalla CRI Ispettorato Nazionale del Corpo Militare, Ufficio Stralcio, di Roma.

La disposizione, oggetto della causa, richiedeva ai dipendenti la restituzione di somme di denaro equivalenti al valore dei buoni pasto erogati nel periodo che andava dal 1° ottobre 2002 al 31 dicembre 2008, perché presumibilmente corrisposti in maniera superiore a quanto realmente spettante al lavoratore.

Il Tar ha accolto l’istanza dei lavoratori con la seguente motivazione:

“i dipendenti non hanno ricevuto somme in denaro, ma titoli non monetizzabili, destinati ad esigenze alimentari, in sostituzione del servizio mensa".

Sono dunque benefici destinati a soddisfare bisogni di vita primari e fondamentali del lavoratore, di valenza costituzionale, e per questo nessuno può pretendere che vengano restituiti con l’equivalente in denaro.

 

Ph: canghe.org