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DDL Lorenzin per il riordino della rappresentanza ordinistica: limite di due mandati per presidenti e vertici di Ordini e Federazioni e voto telematico

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 08/06/2017 vai ai commenti

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Si stanno svolgendo in Commissione Affari Sociali i lavori sul disegno di legge a firma della Ministra per la Salute con cui Beatrice Lorenzin propone una revisione significativa dei meccanismi di funzionamento delle rappresentanze ordinistiche.

 

Dall'interessante articolo di Quotidiano Sanità si evince che le parole d'ordine sono ricambio generazionale e ampliamento della partecipazione democratica.

Il DDL infatti prevede l'introduzione del limite di due mandati per le cariche di presidenza di Ordini e Federazioni e di rappresentanza nei Comitati centrali (che sarebbe estesa a tre mandati in fase di prima attuazione della norma), con la garanzia della pari rappresentanza di genere e del ricambio generazionale ai vertici degli Ordini professionali.

Per garantire la massima partecipazione degli iscritti alle operazioni di elezione dei propri rappresentanti, inoltre, sarebbe prevista la possibilità di insediamento di seggi elettorali anche negli ospedali e nelle strutture sanitarie, oltre che l'introduzione del voto telematico. Gli uffici elettorali, poi, dovranno essere costituiti da tre componenti estratti a sorte tra gli iscritti, con esclusione del presidente in carica.

Altro aspetto significativo del disegno di legge è costituito dalla volontà di garantire la separazione delle prerogative sindacali da quelle della rappresentanza professionale, attraverso il divieto di ricoprire cariche di presidenza degli Ordini da parte di esponenti sindacali.

Sempre in tema di partecipazione diffusa, infine, l'obbligo da parte dei Comitati centrali di raccogliere almeno i due terzi dei voti favorevoli dei consiglieri presidenti di ordine per l'approvazione dei Codici deontologici delle professioni.

Un disegno di legge che aprirebbe una nuova stagione nella rappresentanza professionale di cui da più parti si avverte ormai da tempo la necessità di un rinnovamento radicale.

L'ultima parola spetterà, comunque, al Parlamento, dove non è affatto scontato che i propositi del Ministro trovino terreno fertile.

 

- IL TESTO approvato dalla Commissione Affari Sociali (fonte QS) QUI