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NurSind Pisa: i bambini non sono adulti in miniatura. Garantire la sicurezza nel reparto di Pediatria dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana

Daniele Carboccidi
Daniele Carbocci
Pubblicato il: 28/06/2017 vai ai commenti

Comunicati StampaToscana

Anche quest'anno, nella Clinica Pediatrica dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, una sola infermiera in turno di notte, isolata e impossibilitata a chiamare aiuto in caso di emergenza, si troverà con 6 o forse più bambini da assistere.

 

"I bambini non sono adulti in miniatura" questa è la prima frase che ogni medico ed ogni infermiere che intraprende gli studi per curare ed assistere i bambini, si sente dire fin dal primo giorno di lezione. I bambini, in particolare quelli malati, hanno delle peculiarità che niente hanno a che vedere con quelle degli adulti.

 

Evidentemente, questo però è un dogma che la direzione aziendale dell’AOUP non è interessata a rispettare.

 

Anche quest’anno, nel periodo estivo, il reparto di Pediatria dell’AOUP subirà un taglio drastico dei posti letto. Come tutto l’ospedale del resto: rimodulazione, la chiamano in azienda, tagli per mancanza di personale li chiamiamo noi.

 

In questa “rimodulazione”, nel reparto di Pediatria, di notte, ad assistere i 6 bambini ricoverati, ci sarà una sola infermiera.

Un’infermiera che si troverà da sola al terzo piano di un palazzone semideserto, con altri infermieri (di un altro reparto, l’oncoematologia pediatrica...) lontani, giù al secondo piano.

 

Una infermiera per 6 pazienti potrebbe sembrare una rapporto “adeguato” ma per lavorare in sicurezza, un solo operatore non è mai il numero adeguato. Meno che mai se si lavora con i bambini.

 

Il “bambino non è un adulto in miniatura” e per la specificità dell'esecuzione di quasi tutte le manovre assistenziali più importanti, si richiede sempre la presenza di due operatori.

Di giorno sarà così. Di notte, come per miracolo, pare non più necessario.

 

Nell'ospedale senza dolore, l'obiettivo è stressare il meno possibile il bambino, rispettando i suoi tempi per prepararlo, in particolare, all'esecuzione di manovre invasive (anche quello che può sembrare un “semplice” prelievo di sangue)

Quindi serve molto tempo da dedicargli, stargli accanto, parlarci…e degli altri bambini chi se ne occupa nel frattempo se c’è una sola infermiera?

 

Per non parlare poi delle “emergenze pediatriche” come le convulsioni febbrili, i gravi problemi respiratori o le cheto-acidosi diabetiche, alle quali un’infermiera da sola non sarebbe in grado di garantire un’assistenza adeguata. E nemmeno potrebbe chiamare in aiuto i colleghi al 2 piano (come “consiglia” l’azienda): o inizio le manovre di rianimazione o vado al telefono a chiamare i colleghi. Nella speranza, tra l’altro, che questi non siano impegnati a loro volta e possano rispondere.

 

E’ etico, è sicuro, prevedere un’organizzazione del genere in una struttura sanitaria e in particolare in una Pediatria?

 

A parere nostro, non lo è. Lasciare solo un’infermiera di notte in un reparto di Pediatria che è anche riferimento per le emergenze pediatriche 24h su 24h di tutta l’area vasta nord ovest, non è né sicuro né etico.

 

Tra l’altro, nell’ipotesi che i 6 posti letto non siano sufficienti perché, appunto, ci siano bambini da ricoverare d’urgenza e quindi ci sia la necessità di avere più personale, la “soluzione” aziendale sarebbe quella di chiedere agli infermieri della Pediatria una sorta di “disponibilità” (non reperibilità perchè questa dovrebbe essere pagata, ma una disponibilità gratuita) ad essere chiamati a casa nel proprio giorno di riposo.

Così, il rischio è che gli infermieri non abbiano nemmeno la possibilità di riposare dopo aver fatto il loro turno.

 

E se questa richiesta di “disponibilità” (visto che gli infermieri della pediatria hanno espresso parere negativo) venisse estesa ad altri infermieri dell’azienda il rischio è di trovarsi in turno in pediatria infermieri senza specifiche competenze e conoscenze pediatriche, che non conoscono il reparto, la logistica dei presidi utilizzati e l’ubicazione delle dotazioni di sicurezza.

 

E’ forse questa un’organizzazione degna di un’azienda di alta specializzazione di rilievo nazionale? Possibile che l’unica strada percorribile sia quella di lasciare un’infermiera da sola con 6 o forse più bambini?

 

Come sindacato infermieristico, come cittadini, come genitori, NON possiamo accettare che l’azienda non garantisca la sicurezza dei bambini ricoverati in Pediatria.

 

Chiediamo a gran voce che nel turno notturno in pediatria siano presenti due operatori perché la sicurezza dei bambini deve essere garantita. Se l’azienda non riesce ad assicurare due infermieri, quantomeno affianchi all’infermiera un Operatore Socio Sanitario.

 

Daniele Carbocci

Segretario Territoriale NurSind Pisa