PA: licenziamento in 30 giorni. Ecco le nuove regole punto per punto.

Addio ai furbetti del cartellino: si attende il via libera da parte del Consiglio dei Ministri, all’approvazione del decreto correttivo, che completa le Regole della Pubblica amministrazione, scritte per contrastare l’annoso problema dell’assenteismo.

Il reato contestato è la Falsa attestazione, il cui concetto è stato esteso a qualsiasi modalità venga messa in atto per certificare che il dipendente in servizio, quando invece è altrove.

Qualora il dipendente fosse colto sul fatto, il licenziamento è previsto in 30 giorni.

Ecco i passaggi che porteranno alla risoluzione del contratto:

• Entro e non oltre le 48 ore dall’accaduto arriva il primo provvedimento che è la sospensione. A deciderla può essere  il capo servizio o il capo dell’ufficio provvedimenti disciplinari.

• Entro 15 giorni il lavoratore dovrà presentarsi presso gli uffici provvedimenti disciplinari; potrà ottenere un ulteriore rinvio di 5 giorni solo se il dipendente certifica un impedimento grave, oggettivo ed assoluto alla mancata convocazione.

• Entro 20 giorni dall’avvio del provvedimento disciplinare, l’Ente pubblico dovrà denunciare il lavoratore alla Procura Regionale della Corte dei Conti, per valutare il danno arrecato alla Pa.

• Entro 30 giorni il lavoratore dipendente deve essere licenziato.

• Entro 110 giorni viene notificato al lavoratore l’equivalente dell’avviso di garanzia, ed entro 150 giorni, deve chiudersi l’azione di responsabilità a carico del dipendente.

Una clausola garantisce che la violazione dei termini  non fa decadere l’azione di responsabilità.

Il decreto correttivo,di cui si aspetta parere positivo, è stato necessario, in virtù della Sentenza Costituzionale 251 del 2016, depositata a fine novembre, che impone di ottenere l’intesa con le Regioni e gli enti locali, e non di acquisire “il parere”, per tutte quelle materie che sono di competenza territoriale.

Ph credit: blastingnews