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Spallanzani: Bocche chiuse da un nastro adesivo. NurSind e Cobas protestano.

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 19/07/2017 vai ai commenti

AttualitàLazioNurSind dal territorio

E così arriva all’epilogo, almeno per adesso, l’assurda vicenda dello Spallanzani di Roma: avviate le procedure di licenziamento per i due infermieri, sindacalisti Cobas, Lorenzo ed Alessia. (da il Manifesto)

Ieri, nel giorno in cui, i due, rei di aver deciso di “parlare” di quanto accade in uno dei più importanti ospedali romani, venivano portati in giudizio dal Consiglio disciplinare, un Presidio di solidarietà, NurSind e Cobas, sostenuto dal Coordinamento RSU, protestava davanti ai cancelli dello Spallanzani.

Gli annosi e gravi problemi del nosocomio, sono stati più volte messi in evidenza da NurSind e dai Cobas; più volte ci sono stati incontri con la Dirigenza, al fine di trovare una soluzione, ma senza che nessun effetto riuscissero a sortire.

Promesse mai mantenute, mentre la carenza di organico si acuiva maggiormente, così come i turni massacrati, in barba a qualsiasi regolamento, al quale si aggiungeva il mancato pagamento degli straordinari.

Un piano di assunzioni in mobilità mai partito.

Lorenzo ed Alessia lo hanno raccontato a cuore aperto, in una trasmissione radio, Onda Rossa.

Questo il motivo del licenziamento.

“Libertà di parola”: i partecipanti al presidio con le bocche chiuse da un nastro adesivo hanno così deciso di tentare di bloccare il licenziamento dei due infermieri.

È una vicenda paradossale: schiavi senza libertà di protesta. Schiavi senza sicurezza, senza diritti e senza libertà di parola.

Auspichiamo che la Dirigenza si ravveda. Potrebbe essere questo un pericoloso precedente, che ci condurrà verso la fine di ogni possibilità di replica, per chi subisce sulla propria pelle, scelte politiche scellerate e pericolose.

 

 Ph Credit: myblog