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L'ostetrica ha il Morbillo! Allarme reparto maternità ospedale di Senigallia

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 28/08/2017 vai ai commenti

AttualitàMarche

È oggi pubblica la notizia (repubblica.it, corriere.it) di un caso di morbillo nell’Ospedale di Senigallia nelle Marche. Una professionista sanitaria ostetrica del reparto di ostetricia, ha contratto il morbillo (non era vaccinata), è assente dal lavoro dal 20 agosto.

La comunicazione della diagnosi di malattia infettiva è pervenuta successivamente dopo 5 giorni. Il Dipartimento di prevenzione della ASL ha immediatamente rintracciato le persone che hanno avuto contatti con l’ostetrica e sottoposto a profilassi vaccinale i propri familiari, un operatore sanitario e due genitori di neonati. Monitorate per l’eventuale comparsa di sintomi tutte le donne che nei giorni precedenti al 20 agosto avevano avuto vicinanza con l’ostetrica. Pianificati percorsi privilegiati per le eventuali terapie del caso e immunologiche e stabilito procedure specifiche per il personale sanitario in servizio, che per i pazienti degenti o dimessi. 7 gli operatori sanitari ad oggi, allontanati precauzionalmente dalla sede di lavoro. Allertato anche il Pronto Soccorso e informati delle procedure in atto 56 pazienti e 19 contatti che potenzialmente possono essere stati coinvolti dall’ipotetico contagio.

I casi di morbillo nelle Marche sono aumentati, 53 casi finora contro i 7 del 2016. l’89% dei pazienti non era vaccinato. Sempre nel 2016 si è registrato un decremento della copertura vaccinale nei bimbi fino a 24 mesi per una dose di vaccino contro morbillo-parotite-rosolia dell’83%, rispetto alla media nazionale 87%. L’Organizzazione Mondiale della Sanità fissa al 95% la soglia di sicurezza minima per la copertura dei vaccini.

I l presidente della Commissione sanità della regione Marche il Dott. Fabrizio Volpini ha rilasciato una dichiarazione: …..Siamo di fronte a una situazione preoccupante. Per questo sono sempre più convinto che l’obbligo vaccinale sia la strada giusta A livello nazionale, circa il 30% dei casi di morbillo riguarda personale sanitario non vaccinato. Per questo si sta studiando un provvedimento specifico. Il caso di Senigallia, indica come l’epidemia di morbillo sia ancora attiva in Italia e come il vaccino morbillo-parotite-rosolia (tra quelli obbligatori per l’accesso a scuola) sia uno strumento indispensabile per non mettere a rischio di gravi conseguenze in particolare le persone più fragili, in questo caso donne in gravidanza e neonati. Questi ultimi peraltro non possono essere vaccinati contro il morbillo….”

  

Sulla rivista The Lancet Infectious Diseases, un recente studio della Fondazione Bruno Kessler (Fbk) di Trento e dell’Università Bocconi di Milano, osserva che in Italia attualmente sono 3 milioni le persone fra i 15 e i 40 anni non protette dal morbillo, quindi l’evoluzione demografica con l’aumento della popolazione “anziana” comporterà delle conseguenze verso le età più mature. Già gli effetti si stanno evidenziando , nel 2017 il 56% dei casi di morbillo ha interessato individui nella fascia d’età compresa fra i 15 e i 39 anni, un altro 18% soggetti fra i 40 e i 64 anni. Secondo gli autori:…” le vaccinazioni obbligatorie in età prescolare e scolare potrebbero non essere sufficienti ad assicurare la piena protezione della popolazione italiana contro la malattia. ….lo studio dimostra che partire dai primi anni ‘80 il vaccino contro il morbillo ha fatto guadagnare agli italiani un milione di anni di vita, grazie al fatto che si sono evitate la malattia e le sue complicazioni. Tuttavia, l’effetto congiunto della sotto-immunizzazione e dell’invecchiamento della popolazione mette a serio rischio l’obiettivo dell’eliminazione del morbillo in Italia.”

Ph: 

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