Catania: dottoressa di guardia medica stuprata durante il turno di notte. Il Nursind Sicilia esorta ad una maggiore sicurezza
E’ accaduto la notte scorsa nell’ ambulatorio di guardia medica di Trecastagni, in provincia di Catania. La dottoressa 51 anni, rimasta in balia del suo aggressore per ore, è stata ricoverata in stato di shock all’ospedale di Acireale. L’aggressore arrestato.
Secondo una prima ricostruzione Alfio Cardillo — un operario 26enne con piccoli precedenti penali, seguito dai servizi sociali e in passato sottoposto a Trattamento sanitario intorno alle 2,30 della notte scorsa si è presentato alla Guardia medica per chiedere di essere visitato. Poco dopo, però, ha aggredito la dottoressa che ha cercato inutilmente di sottrarsi alla violenza. A fare scattare l’allarme sono state le urla della vittima, sentite da alcuni vicini che hanno avvertito i carabinieri. L’aggressore è stato bloccato mentre, seminudo, cercava di allontanarsi. Cardillo è stato portato nel carcere catanese di piazza Lanza in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
Un settembre nero, dunque, sul versante della violenza sulle donne: Rimini, Lecce e ora Catania.
“Sollecitiamo ancora una volta la pubblica amministrazione, l’assessorato, i prefetti, il governo ad aumentare la sicurezza suggerendo per le aziende ospedaliere il servizio di guardia giurata”. Lo scrive in una nota il Nursind Sicilia, il sindacato delle professioni infermieristiche guidato da Francesco Frittita, commentando la notizia della dottoressa di turno alla guardia medica di Trecastagni , aggredita e violentata da un 26enne.
“ Il Nursind - prosegue – rimane sbigottito dall’ulteriore atto di aggressione ad una professionista sanitaria nell’esercizio delle pubbliche funzioni. Cogliamo l’occasione per mostrare la nostra vicinanza al medico nonché al professionista ancora una volta umiliato dalle condizioni di lavoro alle quali viene sottoposto da parte della pubblica amministrazione che a tutto pensa tranne che alla sicurezza dei propri operatori.
Come sigla sindacale – continua il Nursind – e come operatori sanitari che lavorano in prima linea con un pubblico ormai diventato aggressivo per le lunghe liste di attesa e le code interminabili, chiediamo l’impiego di guardie giurate non solo nelle arre di pronto soccorso, ma anche nei padiglioni lasciati scoperti e continuamente a rischio aggressioni”.