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Il chirurgo che incideva le iniziali sul fegato dei pazienti. Attesa la sentenza

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 15/12/2017 vai ai commenti

AttualitàEstero

Attesa per il dodici gennaio 2018 la sentenza che, deciderà o meno della colpevolezza di Simon Bramhall,53 anni, uno dei migliori chirurghi dell’ospedale universitario Queen Elizabeth di Birminngham in Gran Bretagna, accusato di siglare gli organi che trapiantava.

 

La vicenda

I fatti risalgono al 2013, quando fu sospeso per aver siglato le sue iniziali, SB, sul fegato che trapiantava. Due gli episodi certi e contestati, anche se sembrerebbe che siano numerosi i casi, purtroppo difficilmente verificabili.

A scoprire il fatto sarebbe stato un suo collega, durante una operazione, che ha rilevato le iniziali sull’organo trapiantato.

Il chirurgo, denominato “Zorro”, avrebbe firmato gli organi, utilizzando il gas Argon, che di solito serve a cicatrizzare i piccoli vasi, e che seppur nella pratica bizzarra, non danneggia il paziente.

Sospeso nel 2013, si è dimesso nel 2014.

 

Il caso, senza precedenti nella storia della medicina, è quanto mai complesso, perché se è vero che non è un “errore medico” e nessun danno è stato fatto ai pazienti, quanto è stato fatto è eticamente sbagliato: pazienti trattati come libri o quadri da siglare.

Un’azione indegna che rischia di screditare la professione.

A sua difesa è intervenuta una paziente, affetta da epatite autoimmune, che è stata salvata dal chirurgo, ed anche quando avesse siglato l’organo, non si sarebbe sentita “tradita”.

 

da il Corriere 

Ph credit: da TGcom24