Iscriviti alla newsletter

Infermieri competenti ma troppo pochi. Ecco i risultati dell’indagine di Cittadinanzattiva presentati al congresso Fnopi

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 09/03/2018 vai ai commenti

AttualitàStudi e analisi

L’alleanza stretta tra Fnopi e Cittadinanzattiva tribunale per i diritti del malato, che si è concretizzata nel novembre dello scorso anno, con la creazione dell’Osservatorio civico della professione inferimieristica, ha prodotto i primi risultati, presentati ufficialmente in occasione della Conferenza stampa del primo congresso nazionale Fnopi.

L’indagine che ha avuto lo scopo di raccogliere l’esperienza del cittadino nel rapporto con l’infermiere, è stata condotta in 34 sedi territoriali del tribunale per i diritti del malato ed in 15 regioni con 1895 cittadini intervistati.

Da quanto emerso, gli infermieri hanno avuto conferme sulla loro professionalità e sull’espletamento del loro compito principale di “prendersi cura”, ma anche sul fatto che gli organici ridotti ed i tagli non vanno, tolgono loro vicinanza con i cittadini, e soprattutto non consentono loro di essergli accanto sul territorio, in continuità con l’ospedale.

 

I Risultati

 

Cosa pensano i cittadini degli infermieri negli Ospedali

 

  • l’88,4 % riferisce gentilezza e cortesia da parte degli infermieri, soprattutto negli ospedali( 85,91%), con gli anziani(57,51%), con chi ha fragilità, patologie croniche ed oncologiche (41,37%).

  • il 72% riscontra empatia e capacità nell’ascolto da parte degli infermieri

  • il 70,40% si è sentito tutelato nella propria privacy

  • l’80% ha riferito che gli infermieri hanno fornito informazioni chiare e comprensibili

  • il 72% ha riferito che l’infermiere ha spiegato loro cosa fare prima di terapie e trattamenti, informandoli inoltre su eventuali ritardi o problemi organizzativi

  • il 65,58% ha riferito che l’infermiere ha educato il paziente o il familiare a gestire la patologia, con competenza ed autonomia.

 

Cosa pensano i cittadini degli infermieri nel Territorio

 

  • il 55% riferisce di essere stato aiutato dall’infermiere ad organizzare il calendario delle visite e dei successivi esami

  • il 39% non vede attivo l’infermiere nella formulazione del piano di assistenza

  • il 65% constata come l’infermiere abbia lavorato in modo coordinato ed integrato con medici ed altri professionisti sanitari, gestendo il dolore in modo tempestivo nel 76,34% dei casi

  • il 78,89% riferisce di essersi sentito al sicuro durante l’assistenza

 

Cosa non va. I Dati Negativi

 

  • il 52% degli intervistati ha definito insufficiente/inadeguato il numero degli infermieri, in relazione alle necessità dei pazienti del reparto/ servizio in cui hanno avuto esperienza, e ne chiede un potenziamento per evitare carichi burocratici, che un paziente su due vede pesare sugli infermieri, incidendo negativamente su qualità e sicurezza dell’assistenza.

    I cittadini chiedono quindi più infermieri, non solo in ospedale, ma soprattutto sul territorio.

  • Il 78% riterrebbe utile potere disporre di un infermiere di famiglia, di cui l’80% lo vorrebbe consultare in caso di lesioni da decubito

  • l’84% riterrebbe utile la figura dell’infermiere nei plessi scolastici

 

 

Cosa sanno i cittadini degli infermieri

 

  • il 79% sa che per diventare infermiere occorre la laurea

  • il 53% sa che è una professione autonoma e non più ausiliaria della professione medica

  • il 71% conosce la competenza infermieristica in ambito palliativo, preventivo, curativo e riabilitativo

  • l’83% conosce la funzione triagista dell’infermiere

  • il 44% conosce la funzione di educatore sanitario

  • il 37% conosce la funzione di supporto all’autogestione delle persone con malattie croniche/rare

  • il 32% conosce la funzione di supporto di aderenza alla terapia

  • il 44% conosce la funzione di supporto all’orientamento ai servizi.

 

 

 

da Cittadinanzattiva