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Infermieri. Le manovre assistenziali provocano dolore. Lo studio

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 10/03/2018 vai ai commenti

Studi e analisi

Uno studio condotto da Antea Onlus, ha dimostrato come non sia solo la malattia a provocare dolore, ma anche manovre assistenziali come la mobilizzazione a letto, lo spostamento in poltrona, le medicazioni.

Scopo della ricerca è stata quella di individuare le manovre più dolorose ed intervenire affinché questo tipo di dolore aggiunto sia evitato.

 

Lo studio è stato condotto in collaborazione con 23 centri italiani di cure palliative, e sono state somministrate delle interviste a 1239 pazienti di cui:

  • il 65,6% in regime di assistenza domiciliare

  • il 96% affetto da patologia oncologica, di cui il 63,7% in terapia fissa con oppiacei.

 

Le manovre prese in considerazione dalla ricerca sono state:

  • movimentazione a letto

  • spostamento dal letto alla poltrona

  • cure igieniche

  • cateterismo vescicale

  • medicazione lesioni da decubito

  • somministrazione farmaci per via sottocutanea

Il dolore è stato misurato 10 minuti prima e 10 minuti dopo l’effettuazione della manovra.

 

Da quanto emerso, la procedura assistenziale genera dolore pari al 27,8%, delle procedure la più dolorosa è la medicazione alla lesione da decubito.

Il 12,6% dei pazienti ha ricevuto farmaci per la prevenzione del dolore procedurale e l’1,7% al bisogno. Il 31% dei pazienti aveva una prescrizione di terapia da assumere al bisogno prima delle procedure di mobilizzazione o di medicazione e riferiva di non voler assumere i farmaci perché “preferiva sopportare quel dolore di breve durata o non troppo severo”, oppure “aveva paura di assumere troppe medicine e di diventare dipendente

 

Visto che abbiamo a disposizione tutti gli strumenti farmacologici che ci permettono di evitare questo dolore e abbiamo il dovere di valutarlo e trattarlo in maniera appropriata, in ogni contesto di cura, facendo comprendere ai nostri pazienti che non è necessario sopportare il dolore.

 

Da Quotidiano Sanità