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Infermieri in calo di fiducia rispetto ai medici: risultati del rapporto ISTAT

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 18/04/2024 vai ai commenti

Professione e lavoroStudi e analisi

Nell'ambito del recente Rapporto Bes dell'Istat, emerge una tendenza preoccupante: la fiducia nei confronti dei medici e del personale sanitario sembra essere in costante calo. Secondo i dati raccolti, il punteggio medio assegnato dai cittadini italiani, su una scala da 0 a 10, è sceso significativamente tra il 2021 e il 2023.

Per quanto riguarda i medici, il punteggio medio è passato da un solido 7,3 nel 2021 a un modesto 6,9 nel 2023. Analogamente, per il personale sanitario non medico, il punteggio è diminuito da 7,2 a 6,8 nello stesso periodo. Tale trend negativo si riflette anche sul fronte geografico, con il divario che si amplia, soprattutto nel Mezzogiorno, già in difficoltà nel 2021.

Ne emerge un quadro inquietante: nel 2023, circa una persona su cinque ha espresso una fiducia insufficiente, con il 20,1% dei cittadini che hanno attribuito un punteggio basso ai medici e il 21,3% al personale sanitario non medico. Questi dati, forniti dall'Istat nel suo Rapporto Bes 2023, mettono in luce una crisi di fiducia diffusa nei confronti del sistema sanitario italiano.

In particolare, il Mezzogiorno appare come l'area più colpita da questa mancanza di fiducia, con una percentuale di punteggi negativi più elevata rispetto al Nord e al Centro del paese. Tuttavia, alcune regioni del Nord, come Trento, Emilia-Romagna, Toscana e Marche, mostrano livelli più elevati di fiducia, così come Bolzano, sebbene con una significativa percentuale di insoddisfatti.

In Lombardia e Lazio, meno di una persona su cinque ha dichiarato una scarsa fiducia nei professionisti sanitari. Al contrario, Campania e Basilicata si distinguono per la minore fiducia nei confronti del personale medico e non medico. I punteggi più bassi sono stati assegnati più frequentemente dai residenti in Valle d'Aosta, Calabria, Sicilia e Sardegna per i medici, e in Sicilia, Calabria, Campania e Molise per il personale sanitario non medico.