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Dall' U.O. di Oncologia medica di Paola (Cs) il primo Picc Team infermieristico della Calabria.

Paola-Cosenza. Nasce nel profondo Sud la buona sanità che non ci aspettiamo, quella che i media non raccontano, imbrigliati nel solito cliché del Sud equivalente a Malasanità. Dalle ultime classifiche riportate dal Ministero della sanità e diffuse dai notiziari, proprio la Calabria detiene il primato in negativo, la maglia nera, che la colloca ultima in relazione agli indicatori di funzionamento del sistema sanitario.

 

Eppure proprio dalla Calabria arriva un esempio di Sanità d'eccellenza.

Da aprile di quest'anno è stato avviato presso l'Ospedale San Francesco di Paola, un ambulatorio a totale gestione infermieristica, specializzato nell'impianto del PICC.

Il progetto è stato voluto ed avviato proprio dagli stessi infermieri della U.O. di Oncologia medica.

Il Team è attualmente composto da: Dr. Gianluca Dima (Referente medico Picc Team), Dott.ssa Franca Macrì (Coordinatore del Dipartimento Medico), Gianluigi Aloia (infermiere responsabile del Picc Team), Olga Salerno e Sonia Politano (infermieri impiantatori). 

Il progetto ha visto la sua concretizzazione ed è stato fortemente voluto dall'allora Direttore dell'U.O. di Oncologia medica ed oggi Commissario straordinario dell'Asp di Cosenza, Dr. Gianfranco Filippelli e dal Dr. Vincenzo Cesareo, Direttore Spoke Paola-Centraro ASP di Cosenza. 

 

L'attenzione ad un progetto così importante ed innovativo, che il Dr. Gianfranco Filippelli ha riposto nella volontà di realizzazione, scaturisce dalla sua grande esperienza, professionalità e capacità in campo oncologico. Impegnato nella vita lavorativa, come in quella personale a beneficio dei cittadini, è infatti ad oggi, il Presidente della Lilt (Lega Italiana contro i tumori) Associazione che dal 1922, si occupa di diffondere la Prevenzione, oggi l'arma più efficace per vincere il cancro.

Il team operativo che si è costituito è totalmente Infermieristico e, su prescrizione medica, provvede in piena autonomia a posizionare il PICC (Peripherally Inserted Central Catheter) catetere venoso centrale per via eco-guidata.

 

Il PICC rappresenta oggi uno dei dispositivi più sicuri ed affidabili, per la somministrazione endovenosa a medio e lungo termine di farmaci e nutrienti, e soprattutto una delle migliori soluzioni per la cura chemioterapica.

Il PICC è un catetere venoso centrale inserito perifericamente all'altezza del braccio (Vena basilica), con l' aiuto dell'ecoguida. L'accesso periferico permette di raggiungere la Cava Superiore, e quindi accedere ad una vena di grosso calibro, indispensabile per la somministrazione dei farmaci. Rimane in sede fino ad un massimo di 6 mesi.

I vantaggi per il paziente sono infiniti. Innanzitutto quello di possedere un accesso semi-permanente che permette di accedere alla terapia farmacologica, senza dover ricorrere ogni volta ad un accesso periferico diverso e spesso difficile da reperire, o al posizionamento di un CVC in giugulare che sovente è correlato a tutta un serie di complicanze e di difficile gestione per il paziente in ambiente extraospedaliero.

Il PICC richiede una minima manutenzione, riduce il rischio infettivo, riduce il rischio di trombosi venosa centrale, consente libertà di movimento, inoltre l'uso è consentito in ambito ospedaliero e domiciliare (per approfondimenti sul PICC, clicca QUI). 

Dicono, gli ideatori del progetto: “Un paziente già sofferente per la malattia, prova un disagio maggiore ed un dolore aggiuntivo a causa delle manovre che gli operatori compiono nel reperire una vena utilizzabile. Ciò mette a rischio la compliance alla terapia. Ecco cosa ci ha spinto a dare vita a questo team. E se fino a qualche tempo fa, alla prima difficoltà nel trovare un valido accesso venoso, chiedevamo il supporto dell'anestesista, oggi è l'anestesista che pretende che il PICC team lavori al suo fianco”.

Se da un lato è importante ascoltare l'entusiasmo motivato degli operatori, ancora più rilevante è raccogliere le testimonianze dei pazienti direttamente coinvolti.

Racconta la signora LuciaSono in trattamento con chemioterapici per un Carcinoma mammario, presso l'Azienda Sanitaria n1 di Paola, U.O di Oncologia medica. Mi hanno messo il PICC dalla terza chemio, non fa male quando lo mettono, è comodissimo perché non mi fanno più buchi nelle vene, sia per i prelievi, sia per la terapia. La presenza del catetere nel braccio, non impedisce il movimento, si possono svolgere tutte le attività di vita quotidiana, è necessario avere solo delle accortezze durante l'igiene personale, bagno o doccia, basta avvolgere il braccio con la pellicola trasparente ed evitare che la medicazione si bagni. Il PICC l'ho benedetto, mi ha salvato le vene, avrei preferito che me l'avessero messo subito, già dalla prima terapia, per evitare lo stress delle punture in vena".

 

Non può che essere motivo di orgoglio essere riusciti a dare un servizio di preminenza alla popolazione di Paola. Essere riusciti a sovvertire ogni pronostico ed ogni cliché, ed aver dato vita ad una delle eccellenze del Sud.

Un gruppo di infermieri che ha messo in campo tutte le proprie competenze, quelle per cui da tempo ci battiamo, quelle di cui siamo capaci; l'ideazione e la stesura del progetto da parte del Coordinatore del Dipartimento Medico dott.ssa Franca Macrì; due Direttori promotori, il Dr. Gianclfranco Filippelli e il Dr. Vincenzo Cesareo che sono stati lungimiranti, capaci di cogliere il bisogno dei cittadini e capaci di riconoscere le competenze del proprio team infermieristico, superando i dualismi che da sempre dividono medici e infermieri.

Quando competenza, professionalità, intelligenza, caparbietà, volontà si amalgamo, anche il Sud è capace di primeggiare.

 

Questa è la Sanità che funziona, questa è la Sanità che deve essere da esempio per tutti.