Iscriviti alla newsletter

Chirurghi ed Infermieri a scuola di volo. L'importanza della check list.

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 11/12/2015 vai ai commenti

NurSind dal territorioNursing

Il sistema sanitario è un sistema complesso, ed è oggi inserito nelle organizzazioni ad alta affidabilità, per poter gestire quindi un organismo così composito e per renderlo altamente sicuro, il modello da cui trarre ispirazione è quello messo a punto dall'Aviazione, nasce proprio nel mondo degli aerei, uno dei metodi di massima affidabilità nello svolgere operazioni molteplici, ovvero la check list.

La medicina moderna ha raggiunto dei livelli di complessità tali che non possono essere gestiti da una sola persona, e per i quali non basta la specializzazione, dove l'essere competenti è fondamentale ma non è tutto, se non accompagnato da un metodo che indirizzi il sistema.

Cos'è la check list:

E' un documento che fa parte di un processo, strumento per la verifica procedurale del processo stesso. E' una lista di controllo, un elenco esaustivo di cose da fare o da verificare per eseguire una determinata attività.

La check list ci mette al riparo dall'errore che spesso è indotto dal deficit di attenzione e dalla fallibilità della memoria, quando si svolgono azioni routinarie.

 

La check list nasce proprio nell'industria aeronautica, quando ci si accorse che il prototipo del B17 si era rivelato troppo complicato , perché un solo uomo potesse farlo volare. Serviva quindi una lista di cose da fare, una lista semplice che richiamasse alla memoria tutte quelle azioni che servono per la riuscita di un operazione complessa, in questo caso una lista di cose da fare nella fase di decollo, volo ed atterraggio.CHECKLIST: Come far bene le cose

 Atul Gawande, chirurgo di Boston e giornalista, autore di “Check list. Come fare andare meglio le cose”, coordinatore per conto dell'OMS, di un progetto internazionale per la sicurezza del paziente chirurgico, nell'ambito del quale fu sviluppata la check list preoperatoria adottata recentemente anche in Italia, fa della Sicurezza in ambito Sanitario il cuore delle sue riflessioni.

Il suo libro illustra chiaramente gli innegabili e documentati vantaggi della check list, la necessità di adottarla in campo medico, per semplificare la complessità delle azioni e per sviluppare il lavoro di equipe, per indurre il gruppo a sentirsi come tale e ad agire come tale.

Nel suo racconto, evidenzia come nei settori produttivi di industria aeronautica ed industria delle costruzioni, la check list sia prassi diffusa e sia strumento di gruppo e per il gruppo, uno strumento che costringe a rivedere i ruoli e le gerarchie ed obbliga alla comunicazione dei vari attori.

Non a caso le prime sperimentazioni di check list in ambito ospedaliero, furono accompagnate da una riconsiderazione dei ruoli, nel 2011 al Johns Hopkins Hospital, Peter Provanost, sperimentò una check list per la prevenzione delle infezioni da catetere venoso centrale, chiese, non solo agli infermieri della sua unità di terapia intensiva di , osservare i medici durante l'inserimento del cvc, di annotare se erano stati rispettati tutti i passaggi della check list, ma di fermare i dottori, ogni qualvolta avessero saltato un un punto della lista.

Dopo quindici mesi i dati dimostrarono che l'uso della check list aveva evitato quarantatré infezioni ed otto decessi.

Questi risultati ottenuti, così come mille altri esempi positivi in tal senso, sono la prova di quanto la check list possa conferire a qualunque sistema dove venga incorporata, in questo caso quello sanitario, l'alta Affidabilità che ricerchiamo.

Esse sono nate per venire incontro alla fallibilità dell'Uomo singolo, in particolare venire incontro a due fattori intrinsechi di ogni essere umano, la fallacità della memoria ed il deficit di attenzione, la tendenza a saltare le azioni che fanno parte di un operazione complessa, nella convinzione che siano inutili o nel tentativo di prendere una scorciatoia.

Le check list proteggono da questo tipo di atteggiamento ed hanno un elevato valore educativo, in quanto il fatto stesso di seguirle, implica una disciplina comportamentale; distoglie dal narcisismo del singolo, che si trova ad operare in gruppo, valorizzando il gruppo stesso e le varie discipline professionali , nella buona riuscita delle azioni compiute. Come scrive Gawande: “Non credevano alla saggezza del singolo, neppure del più esperto. Credevano nella saggezza del gruppo, e si premuravano di sottoporre il problema a più di un paio d'occhi, per poi lasciare agli osservatori la decisione da prendere. L'uomo è fallibile, più uomini forse lo sono meno”.

In Italia l'uso della check list in sala operatoria è stato introdotto nell'ottobre del 2009, accompagnata da un “Manuale per la sicurezza in sala operatoria. Raccomandazioni e check list”. Manuale per la sicurezza in sala operatoria (clicca)

Eppure ancora oggi, si stenta a capirne il significato e l'importanza.

Spesso è squalificante per il professionista, si sente offeso dal sentirsi dire che ha bisogno di una lista per poter compiere un'azione per cui ritiene di essere specializzato.

Sono ancora tante le barriere che impediscono alla check list di entrare appieno nelle nostre pratiche routinarie in ospedale.

Innanzitutto, non se ne comprendeno veramente le potenzialità, non si è ancora consapevoli del contributo fondamentale che può dare nell'innalzare gli standard delle prestazioni.

Poi ci sono le barriere culturali di ognuno, che si vede leso della propria professionalità, che non concepisce il lavoro dettato da una lista di azioni sequenziali, e che pensa che basti essere degli Esperti e concentrarsi sul paziente, senza ricorrere alle scartoffie, per non cadere in errore.

Ultimo e non per importanza, il lavoro di gruppo, non è facile da gestire, ognuno come naturalmente avviene, ritiene di essere più preparato dell'altro, e non ammette intromissioni nel proprio lavoro. Lavorare in Equipe non è semplice, le resistenze naturali sono notevoli, e spesso inficiano la riuscita dell'azione comune. La check list, obbliga a lavorare in gruppo, e per molti è un ostacolo, finché non si prende consapevolezza dell'importanza del lavorare in equipe nel rispetto delle specializzazioni di ognuno, sarà sempre mal digerita la possibilità di ricorrere alla check list, e non solo in sala operatoria, ma in qualsiasi unità operativa che affronti azioni complesse.

Un segnale positivo, ci arriva dalla Sardegna, dove, una delegazione di medici ed infermieri di sala operatoria, hanno passato una giornata al simulatore di volo. Il , Training guidato dalla Dr. ssa Rita Pilloni, Risk manager dell'assessorato alla Sanità, si è svolto presso il simulatore di volo della società Super jet International a Venezia.

Il Dott.re Roberto Ottonello primario di Chirurgia, e ilDott.re Cillara coordinatore Regionale Acoi (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani) hanno evidenziato come i piloti rappresentino l'eccellenza per quanto riguarda procedure, check list, protocolli comunicativi in situazioni normali e di emergenza, e come le check list rappresentino importanti barriere per la riduzione di errori ed incidenti.

Durante le simulazioni medici ed infermieri hanno potuto osservare seduti al posto di pilotaggio, le diverse situazioni di volo e l'esecuzione delle check list nelle situazioni critiche.

Alla fine del training, il gruppo ha svolto un debriefing, per fare il punto su quanto imparato e su come poterlo poi mettere in pratica nelle procedure in sanità, al fine di contenere gli eventi avversi e ridurre gli errori. Emergenza. Chirurghi e infermieri a ‘scuola’ dai piloti per ridurre i rischi

Questa esperienza vissuta dai nostri colleghi ci fa ben sperare, forse la giusta consapevolezza sta prendendo forma nella nostra sanità, e nelle coscienze dei sanitari. La strada è comunque ancora lunga, prima o poi anche noi come i piloti ed i costruttori ci affideremo oltre che alla nostra specializzazione alle check list, perché nulla tolgono alla bravura, anzi evitano quella malpractice diffusa, evitano gli errori e ci tengono lontani dalla aule di tribunale.

 

Fonte: In ospedale come in aereo