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Badanti alias Infermieri? il SIGG smentisce

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 26/05/2016 vai ai commenti

Contenuti Interprofessionali

Inevitabilmente, ricorre, nonostante le polemiche, i polveroni sui social, i chiarimenti e le smentite, l'accostamento Infermiere/badante.

Non sono passati nemmeno due anni dalla disputa in merito alla vergognosa Delibera n.220 emanata dalla Regione Emilia Romagna, che ci risiamo, le badanti o personale laico che si voglia chiamare tornano al centro delle polemiche, perché ancora una volta si ritiene poter affidare a questi competenze esclusivamente infermieristiche.

Facciamo un balzo indietro e ripercorriamo brevemente la delibera della Regione Emilia Romagna, emanata il 24/02/2014, che recitava: ““Indicazione sui percorsi relativi alle pratiche assistenziali eseguite a domicilio da personale laico su paziente con malattie croniche, e con necessità assistenziali complesse”.

Questa, per come era stata concepita , aveva di fatto scardinato tutte le competenze proprie dell'assistenza infermieristica, rendendole erogabili da chiunque, a fronte di un corso istituito ad hoc , del totale di venti ore tra teoria e pratica.

Il Nursind fu il primo a scagliarsi contro la delibera, che di fatto autorizzava l'esercizio abusivo della professione infermieristica; il Segretario Nazionale Andrea Bottega inviò una concitata lettera all'assessore della sanità a cui seguirono due interrogazioni in Consiglio Regionale. Di seguito intervenne l'Ipasvi che, ottenne la modifica della delibera n.220/2014 con la delibera 1442/2014 .(approfondisci qui)

Sembrava avessimo messo un punto su questo strano trend che prevede l'attribuzione delle nostre competenze a chiunque, ed invece oggi torna alla ribalta lo stesso problema.

Il SIGG(Società italiana di geriatria e gerontologia) annuncia l'avvio, in nove regioni italiane, di un percorso di addestramento di trenta ore, rivolto a chi assiste il paziente a domicilio, siano essi familiari o badanti, per poter garantire al malato un'assistenza completa e qualificata.

Sia a mezzo stampa che avvalendosi dei tg nazionali, il SIGG, si premura di spiegare le modalità dello svolgimento del corso e le quanto mai assurde motivazioni che hanno fatto sentire l'esigenza di istituire il percorso di addestramento.

Partendo da una statistica che non ha fondamento, si ritiene che in Italia vi siano più badanti che medici ed infermieri. Badanti che hanno in mano la salute dell'anziano, del malato cronico, ma che non hanno una formazione sanitaria che permetta loro di assicurare un'assistenza completa e di qualità.

La storia è vecchia, la scusa sempre la stessa, inutile soffermarci sempre sulle stesse motivazioni, che erano quelle poi, da cui scaturì la delibera di cui sopra.

E quindi se le badanti, i familiari che assistono i pazienti, non sono adeguati al ruolo, che fare? Forse affidarli agli Infermieri, dando vita a quella rete assistenziale territoriale che stenta a decollare? No, formiamo le badanti e attribuiamogli competenze meramente infermieristiche.

Ed ecco il Progetto SIGG che partirà in nove regioni italiane,: formazione di caregiver, rivolto a badanti e familiari, 12 ore di lezione frontali e 30 ore di e- learning a distanza, dove potranno imparare ad eseguire atti assistenziali come, un' iniezione, la rilevazione della pressione arteriosa e della glicemia, la somministrazione corretta dei farmaci, le tecniche di mobilizzazione ed igiene dell'anziano.

Al termine del corso, il caregiver, conoscerà la rete dei servizi Socio Sanitari e sarà capace di accedere alle risorse territoriali, saprà identificare i bisogni e le problematiche fisiche, psicologiche, assistenziali e curative del paziente, grazie a conoscenze di educazione alimentare ed abilità per la cura.

Nicola Ferrara, Presidente SIGG, dichiara: “Appena quattro persone su dieci, tra si prende cura di un anziano, sa eseguire una iniezione intramuscolo o medicare una ferita, , auspichiamo che istituzioni pubbliche e private apprezzino il progetto e lo sostengano”.

Ancora, intervistato il prof. Paolo Falaschi (responsabile Unità Geriatria – Ospedale Sant’Andrea – Roma) sul progetto, commenta : “Verrà insegnato come fare un iniezione, come misurare la pressione, come fare un prelievo per la glicemia, ma anche come muoversi nella complessa rete dei servizi territoriali, come fare delle richieste alla Asl, qual è la reazione degli ambienti, qual è l’alimentazione più corretta per un soggetto anziano”.

Bene, penso che non ci sia nessuna ombra di dubbio su cosa il Presidente SIGG abbia dichiarato a mezzo stampa e su quanto detto dal Prof Paolo Falaschi.

Si legge in modo evidente che, il programma del corso, preveda che le badanti acquisiscano in poche ore di lezione, quelle che sono competenze infermieristiche.

Era prevedibile che intorno a questi scellerati progetti si alzasse l'ennesimo polverone, perché periodicamente qualcuno tenta di abusare della nostra professione.

Dopo il caos e le accuse mosse al SIGG, arriva da questo la smentita.

Nicola Ferrara, su sollecitazione della sezione nursing della Società scientifica, ha replicato dichiarando che: "Il Corso non prevede nessuna formazione su tecniche di competenza infermieristica, prima fra tutti la somministrazione di iniezioni intramuscolari che rimangono di competenza esclusiva di medici e infermieri"; ha poi inviato alla presidente della Federazione Ipasvi una lettera di chiarimenti.

Ecco il testo:

 

"Gentilissima Dott.ssa Mangiacavalli,

con riferimento al Corso di Formazione per Caregivers di Anziani Non Autosufficienti, promosso dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria a cura del Prof. Paolo Falaschi – Responsabile U.O. di Geriatria dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma, a seguito dell’intervista andata in onda al TG2 domenica 22 maggio u.s., è nostra premura chiarire che il Corso non prevede l'acquisizione di competenze specifiche relative alla possibilità di effettuare iniezioni intramuscolo al paziente da parte del caregiver.

E’ nostro dovere precisare che si è trattato di un errore di comunicazione del quale ovviamente ci scusiamo. Il Corso non prevede nessuna formazione su tecniche di competenza infermieristica, prima fra tutti la somministrazione di iniezioni intramuscolari che rimangono di competenza esclusiva di medici e infermieri.

A tal proposito, si ricorda che il Corso si prefigge i seguenti obiettivi:

Conoscenze inerenti la rete dei Servizi Socio-Sanitari e capacità di accedere alle risorse territoriali;

Capacità di identificazione dei bisogni e delle problematiche fisiche, psicologiche, assistenziali e curative delle persone anziane non autosufficienti;

Abilità legate alla cura e all’igiene della persona e dell’ambiente;

Principi generali di educazione alimentare;

Abilità finalizzate al miglioramento del contesto abitativo, indipendenza e sicurezza domestica e qualità della vita.

 

Errore di comunicazione? Eppure mi sembra che le dichiarazioni erano molto chiare e circoscritte, anche qualora avessero detto quanto riportato dai media, solo per rendere allettante alle badanti il loro progetto, è scandaloso quanto asserito, oltre che a prefigurare il reato di abuso di professione.

La smentita ben venga, a volte i polveroni che in massa si sollevano sui social, servono ad evitare che si inneschino pericolosi precedenti.

 

 

 Fonte: SIGG: niente corsi alle badanti, gli atti sanitari sono di medici e infermieri