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Emilia Romagna, tra dispute ed innovazione. Nasce la Guardia Infermieristica Notturna.

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 11/11/2015 vai ai commenti

Emilia RomagnaNurSind dal territorio

 

L'Emilia Romagna è da sempre Caput mundi quando si parla di Sanità, fucina di idee è una della regioni più virtuose, ed all'avanguardia nella ricerca in campo medico ed infermieristico, non per niente Bologna ospita la sede del centro studi EBN, acronimo di Evidence Based Nursing, oggi, dopo quindici anni, mutato in Evidence Based Clinical Practice; punto di riferimento nazionale per la creazione e diffusione di linee guida e protocolli, non rivolta più solo agli infermieri, ma alla pratica clinica di ogni professionista sanitario.

Da qualche tempo però, l'Emilia Romagna sembra balzare alle cronache solo in accezione negativa, dalla più recente disputa tra medici ed infermieri in relazione al sistema emergenza 118, alla meno recente delibera che trasformava le badanti in infermieri, la ricordate? Infermieristicamente ha seguito tutta la vicenda, esprimendo in merito tutto il suo disappunto e la sua indignazione più volte.

Il 24/02/2014 , la Regione Emilia Romagna aveva emanato la delibera N. 220 che aveva in oggetto: “Indicazione sui percorsi relativi alle pratiche assistenziali eseguite a domicilio da personale laico su paziente con malattie croniche, e con necessità assistenziali complesse”. Questa, per come era stata concepita , aveva di fatto scardinato tutte le competenze proprie dell'assistenza infermieristica, rendendole erogabili da chiunque, a fronte di un corso istituito ad hoc , del totale di venti ore tra teoria e pratica. In merito alla delibera Vergogna, Nursind fu il primo ad intervenire affinché fosse abrogata o comunque modificata ; il Segretario Andrea Bottega, inviò una lettera all'assessore alla salute dell'Emilia Romagna, a seguito della quale furono presentate due interrogazioni al consiglio Regionale, riprendendo le obiezioni di Bottega.le nuove mini infermiere low cost

Intervenne infine l' Ipasvi che, ottenne la modifica della delibera n.220/2014 con la delibera 1442/2014 _ “questa ricolloca le scelte politiche e gli interventi della Regione, destinati alla salute, nell'ottica della presa in carico del paziente da parte del SSR”

In una nota dell'Ipasvi si legge: il coinvolgimento dei pazienti con malattie croniche o rare e dei loro care givers dovrà pertanto avvenire all’interno dei Piani assistenziali individualizzati e/o dei Piani terapeutici personalizzati e solo in una logica di personalizzazione degli interventi informativi/educativi, in cui i professionisti sanitari di riferimento, fra cui in primis gli Infermieri, avranno un ruolo centrale nella definizione dei bisogni educativi, nella progettazione degli interventi e nella verifica periodica dell’intero processo”.

Adesso a distanza di mesi l'Emilia Romagna torna sotto i riflettori per la notizia dei procedimenti disciplinari a carico dei medici che avevano siglato dei protocolli infermieristici per la gestione delle emergenze nel sistema del 118, secondo i quali è previsto che l'infermiere( laureato e con specifica formazione complementare) possa esercitare competenze di tipo avanzato ed eseguire diagnosi, prescrizione e somministrazione di farmaci soggetti a controllo medico.Il 118 dell’Emilia Romagna e la giustizia degli Ordini dei Medici.

Gli Ordini dei medici, supportati dalle loro sigle sindacali hanno parlato di Esproprio di competenze.

Mentre per la vicenda badanti, come esposto, si è giunti ad una conclusione per lo meno positiva, quest'ultima disputa è ancora in corso, e speriamo di vederne presto la risoluzione come è avvenuto per una caso analogo in Toscana , dove la Procura archiviò la denuncia in seguito a chiarimenti forniti dal Ministero.

E' un percorso ad ostacoli la professione infermieristica, sottoposti a pressioni che arrivano da ogni parte, da chi si appropria indebitamente delle nostre competenze, non avendone né titolo, né capacità, e chi si sente espropriato delle proprie che proprie non sono, ma ci appartengono in virtù di accordi siglati, di un percorso universitario e post universitario, di un profilo professionale che ci definisce responsabili dell'assistenza infermieristica, autonomi e non più ausiliari.

Siamo continuamente al centro di ogni disputa, tra chi vorrebbe toglierci le competenze e chi se ne sente privato, anche in una regione virtuosa come l'Emilia Romagna, che certo non manca per iniziativa.

Apprendiamo dalla stampa locale, per l'esattezza da Bologna Today, della recente nascita del Servizio di Guardia Infermieristica Notturna, servizio attivato dalla S.r.l Infermiere per Te.

Le attività infermieristiche già prestate durante il giorno, vengono garantite anche di notte, con una fascia di reperibilità che va dalle 21.00 alle 8.00; chiamando il numero di telefono di riferimento si potrà parlare direttamente con l'infermiere che interverrà nella richiesta assistenziale.

Gli interventi notturni ai quali si fa riferimento sono: somministrazione di farmaci prescritti dalla guardia medica, interventi di riposizionamento del catetere vescicale, assistenza nella medicazione delle stomie enterali o delle vie urinarie.

Quello che mi lascia perplessa , nonostante la lodevole iniziativa, è una delle prestazioni elencate nel comunicato stampa che Infermiere per Te, ha rilasciato alla stampa, ovvero, l'igiene del paziente con ridotta autonomia.

Ho come un déjà vu , e mi sembra di tornare alla vicenda badanti.

Personalmente trovo sia un colossale errore inserirlo tra gli interventi assistenziali di competenza dell'infermiere, tale intervento, o meglio mansione dovrebbe essere deputata ad altra figura.

Resta il fatto che l'iniziativa è importante, leggo in questo una notevole capacità di cogliere i bisogni del cittadino. Apre sicuramente scenari nuovi ed interessanti, come quella di creare di concerto una guardia medica ed una guardia infermieristica notturna, un servizio gratuito, erogato dal SSN, per il cittadino che ha bisogno di assistenza infermieristica, non assimilabile all'urgenza e che esuli dal ricorso al pronto soccorso.

Le iniziative quindi ci sono, l'Emilia Romagna è ancora per certi versi la caput mundi in campo sanitario; certo alcune idee vanno riviste, corrette, adattate, ma gli infermieri stanno acquistando consapevolezza di sé e delle proprie capacità.

Non tutte le Regioni italiane sono così in fermento, infermiere di famiglia, infermiere di comunità, guardia notturna, sono ancora alla mimesi di Platone.

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