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In Parlamento il fenomeno della resistenza antibiotica

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 27/01/2017 vai ai commenti

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C’è stata un’azione trasversale in parlamento dove sono state discusse ben nove mozioni sul fenomeno della resistenza antibiotica, dei problemi ad essa connessi e sulle misure urgenti da porre in atto. Nove mozioni presentate da altrettante forze politiche ad indicare quindi come la politica abbia accolto l'opera di sensibilizzazione alla questione rivolto dalla comunità scientifica.

Un problema segnalato in tempi non sospetti e che ha visto sviluppi particolarmente rapidi e gravi considerato che i medici della Pennsylvania, si sono già trovati ad affrontare un’infezione da escherichia coli resistente ad ogni antibiotico disponibile. Il problema è divenuto talmente grave che i dati diffusi dal “rapporto «Review on Antimicrobial Resistance», pubblicato nel 2016, riportano che entro il 2050, le infezioni resistenti agli antibiotici potrebbero essere la prima causa di morte al mondo, con un tributo annuo di oltre 10 milioni di vite, più del numero dei decessi attuali per cancro”.

Il fenomeno dell’antibiotico resistenza è dovuto alla selezione naturale che avviene tra batteri e ai fenomeni di sviluppo di modificazioni genetiche dei ceppi che originano dalle terapie antibiotiche umane e animali che uccidono indistintamente sia i batteri generatori di patologie che non. L’uso intensivo di antibiotici non ha fatto che accelerare questa selezione naturale così che oggi esistono batteri sempre più insensibili ai più comuni antibiotici. Questo determina il ricorso all’utilizzo di molecole sempre più complesse ed evolute che se efficaci da un lato, dall’altro non fanno altro che aumentare la selezione e la resistenza determinando la nascita di batteri super resistenti. L’Istituto superiore di sanità nel rapporto 09/32 mette in evidenza, «come dimostrano le tendenze registrate da numerosi studi effettuati al riguardo, come “l'utilizzo terapeutico degli antibiotici riscontra un continuo declino in termini di efficacia. Purtroppo, tale declino non è compensato, come invece avveniva in passato, dalla disponibilità di nuovi antibiotici efficaci ed è, almeno in larga misura, associato al loro abuso/cattivo utilizzo. L'uso improprio degli antibiotici ha fatto sì che oggi la loro efficacia non sia più un bene garantito, come a lungo siamo stati abituati a pensare, e che quelli oggi disponibili debbano essere maggiormente difesi, alla stregua di «risorse non rinnovabili»”. L’utilizzo indiscriminato di antibiotici negli allevamenti intensivi contribuisce in modo determinante al problema, considerato che non esiste selezione dei capi da trattare e che come dimostrato, alcuni batteri hanno superato tutti i processi produttivi arrivando nella catena alimentare umana.

Perdita di efficacia terapeutica per uso intenso e inopportuno sono quindi le cause del fenomeno che in Italia è un’emergenza da settemila morti l’anno e che pone il paese anche in vetta alle classifiche dei consumi e della poca sensibilità da parte dell’opinione pubblica. L’automedicazione è infatti un altro grave fenomeno italiano. Non vi è infatti attuazione della dose terapeutica e quando un medico prescrive un antibiotico non è possibile acquistare il numero esatto di pastiglie necessarie ma scatole intere; così alla prossima faringite, il pz. si sentirà sicuro di poter riprendere quell’antibiotico prescritto dal medico la volta precedente, senza sapere che quel farmaco potrebbe essere del tutto inefficace per l’infezione attuale causata magari da un virus.

I relatori delle mozioni, dopo aver analizzato gli studi internazionali che spiegano la portata del problema che delineano uno scenario da “era post antibiotica”, concordano tutti sulla necessità di un’azione rapida e precisaperché del fenomeno si può acquisire il controllo e se ne può invertire la tendenza, se si sarà in grado di seguire le raccomandazioni della comunità scientifica e mettere subito in atto in Italia le azioni correttive proposte. Azioni che mirano tutte indistintamente verso un principio di consapevolezza e informazione oltre che indicare misure tecniche specifiche nel campo della salute umana, animale e dell’igiene dei comportamenti.

Per meglio comprendere come la politica abbia inteso l’interesse al problema e come si siano sviluppati i lavori in aula, vi proponiamo la lettura delle mozioni proposte e dei loro dispositivi che potete leggere cliccando qui.

 

 

Andrea Tirotto