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Infermieri e mansioni gravose : i dubbi sull'Ape e l'esultanza della Mangiacavalli

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 23/06/2017 vai ai commenti

NurSind dal territorio

 

Gli infermieri, riconosciuti come lavoro gravoso, potranno andare in pensione con l’Ape social. Esulta, Barbara Mangiacavalli, Presidente FNC, e considera questo un grande traguardo. (dal sito Ipasvi)

Non c’è nessun riconoscimento in merito al lavoro usurante, siamo ancora lontani, nonostante la Mangiacavalli, sostiene che la Federazione Nazionale Ipasvi, abbia lottato alacremente in Parlamento.

Lavoro gravoso: per la Presidente questo è un passo avanti di cui esserne fieri.

I tempi non sono sicuramente maturi, eppure ritiene di essere nella direzione giusta, e a confermare ciò la Sentenza della Cassazione (14313/2017), che ha condannato l’azienda sanitaria in quanto responsabile della morte di un professionista sanitario per super-lavoro. (Tecnico di radiologia morto per superlavoro; ASP condannata in Cassazione)

L’Ape social, che dovrebbe permettere agli infermieri di andare in pensione, in quanto categoria soggetta a lavoro gravoso, è sicuramente un mezzo passo avanti, anche se per le condizioni che la vincolano, solo 10-12 mila infermieri potranno usufruirne, a patto che ci siano le coperture.

Infatti, l’operazione Ape, partita il 18/06/2017, giorno in cui l’Inps ha inserito on line la procedura per accedervi, conta già 8.818 domande, di cui 5.386 per la social.

L’Ape social permetterà ad alcune categorie(articolo) di andare in pensione con 30 anni di contributi e 63 anni di età, senza dover ricorrere a nessun prestito bancario, con la clausola che l’assegno non potrà superare i 1.500 euro.(Tutto pronto per l 'Ape. Infermieri turnisti in pensione a 63 anni)

Gli infermieri, che avranno maturato 36 anni contributivi, e negli ultimi 6 anni in maniera continuativa, avranno svolto mansioni gravose, potranno accedere all’ Ape social.

Ma forse non tutti potranno ottenere la sperata pensione: le domande arrivate numerose, fotografano un trend in ascesa, e si pensa si possa arrivare a 120mila domande, mentre questo Governo ha stanziato solo 300milione di euro, sufficienti per coprire 60mila aventi diritto. (da Sole 24 ore).