Iscriviti alla newsletter

NurSind interviene sulle politiche sanitarie Regionali: vogliamo vederci chiaro. Tutelare cittadini e Professionisti.

Giuseppe Romeodi
Giuseppe Romeo
Pubblicato il: 09/04/2019 vai ai commenti

CalabriaNurSind dal territorio

In una lettera indirizzata al Commissario ad Acta per la Sanità Gen. Saverio Cotticelli, ed inoltrata per competenza anche alla FNOPI, il NurSind Calabrese, a firma del Segretario Regionale Vincenzo Marrari e di tutti i Segretari Territoriali delle Province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, scrive:

“Quando gli elefanti litigano, è sempre l’erba che ci va di mezzo” (Proverbio Africano)

 

E così, mentre “da un lato” si annunciano piogge di milioni di euro che sbloccheranno le assunzioni dando spazio finalmente, dopo anni di blocco a forze fresche per foraggiare gli organici cronicamente esigui della sanità calabrese e “ristruttureranno” l’edilizia sanitaria attraverso l’adeguamento di molti ospedali e la costruzione di nuovi, “dall’altro” invece, si proclamano blocchi delle assunzioni fino al 2020 ed assolute impossibilità a ripristinare i LEA a causa dello sperpero scellerato perpetrato dalle precedenti amministrazioni.

In mezzo a chi ci sta? Chi paga le spese di questo scontro mediatico che aumenta le tensioni e paralizza ulteriormente un SSR allo sbando totale da decenni?

Come sempre a farne le spese sono i più deboli: in primis i pazienti calabresi, costretti ancora a pagare ticket per prestazioni e/o farmaci che in altre Regioni sono gratuiti, obbligati a dover emigrare per curarsi; pazienti spesso fragili, come gli anziani che non hanno accesso alle RSA o lungodegenze a causa delle liste di attesa troppo lunghe per accedervi, oppure come i bambini che non possono beneficiare di un pronto soccorso pediatrico e vengono gestiti nei PS generali in mezzo a pazienti con ogni genere di patologia (vedi GOM), come gli oncologici che a causa dei DH chiusi per carenze organiche sono costretti a fare le chemioterapie nei corridoi dei reparti, o ancora come i dializzati che per molti anni sono stati costretti a traghettare tre volte la settimana verso Messina alle sei del mattino per sottoporsi alla dialisi.

Ma grosse conseguenze sono pagate tutt’ora anche dai Professionisti Sanitari, come gli Infermieri che a causa dei ritardi nelle assunzioni di OSS, figura istituita nel 2001 a livello nazionale e recepita in Calabria solo nel 2016 (anno in cui sono stati assunti i primi OSS), sono stati demansionati e caricati di un lavoro non consono al relativo profilo professionale; Infermieri, Tecnici e personale del comparto che operano da anni in un contesto di enorme inadeguatezza organica, spesso impossibilitati a beneficiare di ferie e istituti contrattuali per garantire la continuità assistenziale, Professionisti il cui potenziale umano e professionale è depauperato da un contesto che da anni vede l’appalesarsi di condizioni di grave e concreto rischio clinico e legale, esposti continuamente a denunce ed a un enorme stress lavoro-correlato, spesso vittime di aggressioni da parte di un’utenza sempre più esasperata dalle carenze.

La scrivente Organizzazione Sindacale, nell’interesse e nella tutela dei pazienti calabresi e dei Professionisti che quotidianamente operano con abnegazione nei Reparti di degenza, intende vederci chiaro.

Mentre lo scontro politico, a suon di proclami, si innalza, la gente che non può permettersi le cure a pagamento, continua a morire, vittima delle liste d’attesa troppo lunghe. I Professionisti della Salute continuano a garantire le cure e la continuità assistenziale in una Regione maglia nera per i LEA e che conta oltre 200 professionisti in organico in meno rispetto all’anno precedente.

Il NurSind chiede: qual è la verità?

Siamo all’alba di provvedimenti che a breve permetteranno la rinascita della Sanità Calabrese mediante misure straordinarie, vedi il Decreto Calabria tanto annunciato dal Ministro Grillo e che il Governo ha promesso di varare nella seduta straordinaria del Consiglio dei Ministri a Gioia Tauro nel mese corrente, oppure dovremmo assistere ancora a 2 anni di blocco del turn-over e delle assunzioni che genererebbe un vero DISASTRO impedendo la continuità assistenziale e portando molti servizi (INDISPENSABILI! Vedi punti nascita e Reparti strategici come l’Ortopedia di Locri) alla chiusura?

SE COSI’ FOSSE, SIAMO PRONTI AD OGNI TIPO DI INIZIATIVA LEGALE, MEDIATICA E SINSACALE UTILE A GARANTIRE IL DIRITTO ALLA SALUTE DEI CITTADINI CALABRESI E CONSENTIRE AI PROFESSIONISTI DI OPERARE IN UN CONTESTO SANITARIO SICURO E GRATIFICANTE!

Ci mobiliteremo, perché sia così!