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Sì al Pronto soccorso privato in Piemonte. La posizione del NurSind Alessandria

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La Redazione
Pubblicato il: 13/01/2020 vai ai commenti

Comunicati StampaPiemonte

Pronto soccorso nel caos, sovraffollamento, lunghe ore di attesa che spesso degenerano in episodi di violenza contro gli operatori sanitari in cronica carenza di organico.
Dall’assessore alla sanità piemontese arriva la proposta del rilancio dei privati convenzionati, disposti ad aprire i loro “pronto soccorso” nelle strutture private di maggiori dimensioni, ed una delle città candidate potrebbe essere Alessandria.
Già a Novi Ligure, il reparto di Ortopedia potrebbe essere affidato ai privati, mantenendo la gestione sotto il controllo pubblico.

Ma cosa sono i Pronto soccorso privati? L’esempio di Milano
Quella dei pronto soccorso privato è un’esperienza già collaudata in Lombardia, dove sembra funzionare bene.
Codice verde, è un pronto soccorso privato dedicato esclusivamente a Codici Bianchi e Codici Verdi,  codici  che sono soggetti a lunghe attese nei pronto soccorso pubblici, ma che ugualmente sono invalidanti  come la colica addominale, una ferita accidentale, traumi ed altro ancora.
Stando alle ultime statistiche, le richieste di aiuto per casi non gravi a Milano in un anno sfiorano il 91% del totale, con punte, per lo più di lunedì, di oltre 67mila codici bianco e verde.
Il triage viene fatto al telefono, così da verificare subito se la patologia rientra nei Codici trattati e viene fissato la visita con lo specialista, senza attese.
Sempre a Milano, oltre a Codice verde, dedicato ai codici minori, il grande colosso Humanitas è dotato di un proprio pronto soccorso che accoglie tutti i codici, dal bianco al rosso:  un centro autonomo capace di soddisfare tutte le esigenze di urgenza ed emergenza, spazi per diagnosi e terapia dedicati, un’area di degenza riservata ai pazienti che, una volta arrivati al Pronto Soccorso, hanno necessità di essere ricoverati.

La posizione del NurSind Alessandria

E’ un’iniziativa che va a beneficio dei cittadini e anche degli ospedali pubblici, come già avviene in Lombardia, dove alcune strutture private sono dotate di pronto soccorso". Commenta così l’apertura al privato in Piemonte, Salvatore Lo Presti, segretario territoriale NurSind, che continuaIn questo modo si aumenta l’offerta di salute per la popolazione e si dà una boccata di ossigeno alla sanità pubblica; allo stesso tempo si contribuisce ad abbassare i tempi di attesa dei pazienti in coda per essere visitati. Ci aspetta che il servizio della sanità privata resti universalitistico, quindi di libero accesso a tutti e che  le prestazioni siano equivalenti a quelle degli ospedali pubblici, rispettando gli stessi standard, diversamente aggiunge Lo Presti- saremmo solo davanti ad un'avanzare implacabile del privato sul pubblico, nel chiaro intento di rendere il Diritto alla salute solo un bisogno".


Favorevole con riserva il sindacalista all’apertura dei pronto soccorso privati, che spiegail problema dell’affanno dei pronto soccorso, è la mancanza cronica di personale sanitario, alla quale si aggiunge il taglio dei posti letto, allungando così i tempi di ricovero”.Ma anche i cittadini hanno le loro responsabilità, aggiunge Lo Presti “Il pronto soccorso è per le urgenze, per i codici gialli e rossi, invece la metà degli accessi è inappropriata, e riguarda chi dovrebbe rivolgersi al medico di famiglia o alla guardia medica. Inoltre il Piemonte è una delle regioni con la popolazioni più vecchia d’Italia, questo vuol dire che ad essere prevalenti nella società sono le malattie croniche, che non avrebbero bisogno di rivolgersi al pronto soccorso, se fosse efficiente e capillare l’assistenza territoriale con la presenza dell’infermiere di famiglia".