Infermieri. Lo stravaso da farmaci chemioterapici: come gestirlo
Lo stravaso è il processo mediante il quale qualsiasi liquido (fluido o farmaco) fuoriesce accidentalmente nel tessuto circostante. In termini di terapia del cancro, lo stravaso si riferisce all'infiltrazione involontaria della chemioterapia nei tessuti sottocutanei o sottocutanei che circondano il sito di somministrazione endovenosa o intra-arteriosa.
I farmaci stravasati sono classificati in base al loro potenziale di causare danni come "vescicanti", "irritanti" e "non vescicanti".
Alcuni farmaci vescicanti sono ulteriormente classificati in due gruppi: legame al DNA e legame non al DNA. Allwood et al. [1] hanno diviso i farmaci in vescicanti, esfolianti, irritanti, infiammatori e neutri.
Vescicanti
Composti leganti il DNA
- Mecloretamina
- Bendamustina Antracicline
- Doxorubicina Daunorubicina Epirubicina Idarubicina
- Altri (antibiotici) Dactinomicina
- Mitomicina C Mitoxantronea
Composti non leganti il DNA Alcaloidi
- Vincristina
- Vinblastina
- Vindesina
- Vinorelbina
- Taxolo
- Taxotere
- Altri
Irritanti
- Agenti alchilanti
- Carmustine
- Ifosfamide
- Streptozocina
- dacarbazina
- Melfalan
- Antracicline (altro):
- Doxorubicina liposomiale
- Daunorubicina liposomiale
- mitoxantrone
- Inibitori della topoisomerasi II
- Etoposide
- Teniposide
Antimetaboliti
- Fluorouracile Sali di platino
- Carboplatino Cisplatino Oxaliplatina
- Inibitori della topoisomerasi I
- Irinotecan
- Topotecan
Non vescicanti
- Aresenico
- triossido
- asparaginasi
- bleomicina
- Bortezomib
- Cladribina
- citarabina
- Etoposide fosfato
- Gemcitabina Fludarabina
- Interferoni Interleuchina-2
- Metotrexato monoclonale
- anticorpi Pemetrexed
- Raltitrexed Temsirolimus
- Tiotepa Ciclofosfamide
Incidenza
I dati sull'incidenza di stravaso o infiltrazione sono scarsi a causa dell'assenza di un registro centralizzato degli eventi di stravaso chemioterapico. I tassi di incidenza variano notevolmente. Stime tra lo 0,01% e il 7% sono riportate in varie pubblicazioni. Alcuni dati suggeriscono che l'incidenza sta diminuendo probabilmente a causa di miglioramenti nella procedura di infusione, riconoscimento precoce della fuoriuscita di farmaci e formazione nelle tecniche di gestione. Uno studio retrospettivo di una singola istituzione ha confermato che l'incidenza complessiva overall era 10 volte meno frequente nel 2002 rispetto a 15 anni prima (0,01% contro 0,1%; P = 0,001) [8]. I dati relativi allo stravaso da dispositivi di accesso venoso centrale (CVAD) sono limitati.
Gestione degli stravasi
Indipendentemente dal farmaco chemioterapico, l'inizio precoce del trattamento è considerato obbligatorio. In questo contesto, l'educazione del paziente è cruciale per una pronta identificazione dello stravaso.
Sospendere l’infusione ed indossare i DPI (Dispositivi Individuali Protezione);
Non rimuovere mai l’ago o cannula di infusione; aspirare quanto più sangue e farmaco possibile, senza esercitare digitopressione;
Rimuovere l’ago o cannula di infusione periferica;
Non rimuovere l’accesso venoso centrale;
Delimitare l’area dello stravaso con la matita dermografica e se possibile fotografare la zona;
Se indicato applicare antidoto relativo al farmaco stravasato;
Se indicato applicare caldo o ghiaccio a seconda del tipo di farmaco stravasato;
Non applicare bendaggi compressivi e posizionare l’arto in scarico;
Somministrare farmaci per via sistemica se prescritti dal medico informato dell’evento (antistaminici, antidolorifici, ecc.);
Registrare e documentare l’evento nell’apposita scheda di rilevazione;
Programmare le visite di follow-up per il controllo dell’area dello stravaso, registrandole nell’apposita scheda; l’evoluzione della lesione deve essere attentamente controllata per almeno 1 – 2 settimane;
Informare il paziente e/o il parente (caregiver) sulla sorveglianza e sugli eventuali interventi da mettere in atto al domicilio;
Programmare, se necessario, una visita dal chirurgo plastico entro le 24h dall’evento.
Trattamenti particolari
Tecnica del pin-cushion: prevede l’instillazione per via sottocutanea di un piccolo volume di antidoto ( 0,2 – 0,4 ml) intorno all’area di stravaso. E’ particolarmente indicata in caso di stravasi di grosso volume, dove sarebbe inutile la tecnica del wash-out e soprattutto quando il farmaco in questione non risulti particolarmente lesivo.
Kit gestione stravaso
Il kit di emergenza, per la gestione degli stravasi, deve essere a disposizione di ogni struttura nella quale vengano somministrati farmaci antiblastici. Inoltre è importante che il kit sia posto vicino al protocollo, in modo che gli operatori possano sempre consultarlo in caso di stravaso.
Il materiale necessario è:
- Siringhe da 2,5 ml
- Siringhe 10 ml.
- Aghi da insulina
- Aghi n° 19
- Garze sterili
- Guanti per chemioterapici
- Mascherina per chemioterapici
- Telino citostatici
- Ghiaccio sintetico
- Borsa dell’acqua calda
- Penna dermografica
- Tra i farmaci antidoti è necessario:
- dimetilsolfossido 90% (DMSO)
- jaluronidasi 300 U.I. fiale
- sodio tiosolfato10%
- Dexrazoxane (Savene)
- acqua per preparazioni iniettabili [1] glucosio 5%
- soluzione fisiologica 0,9%.
da:
Management of chemotherapy extravasation: ESMO– EONS Clinical Practice Guidelines