Friuli VG: servono infermieri specialisti, ruoli avanzati e formazione di qualità
La manovra sanitaria 2026 del Friuli Venezia Giulia prevede un incremento di oltre 170 milioni di euro sul fondo sanitario regionale, oggi pari a più di 3,3 miliardi. Un aumento rilevante, ma non risolutivo: la crisi resta strutturale e colpisce soprattutto la professione infermieristica.
Non si supera solo con incentivi episodici o reclutamento dall’estero, ma cambiando modello organizzativo e investendo sulle competenze avanzate, sulla formazione specialistica e su carriere cliniche riconosciute.
L’Italia conta 6,2 infermieri ogni 1.000 abitanti (media OCSE 9,4): oggi ne mancano 65.000, e saranno oltre 100.000nei prossimi anni. Anche il FVG arretra: dimissioni in crescita, turni insostenibili, servizi che reggono grazie a mobilità forzata, straordinari strutturali e cooperative.
Le evidenze internazionali OCSE e OMS sono chiare: i sistemi sanitari che funzionano valorizzano gli infermieri in tre modi chiave:
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Ruoli avanzati e nurse practitioners nella gestione delle cronicità e dei percorsi oncologici.
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Specializzazioni strutturate, con ricadute organizzative reali.
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Carriere cliniche riconosciute, con autonomia e retribuzioni adeguate.
È il modello adottato dai Paesi nordici, da Regno Unito, Irlanda, Olanda e Canada, dove accesso, continuità delle cure e attrattività professionale sono superiori.
Il Friuli Venezia Giulia ha tutte le condizioni per diventare un’area pilota nazionale, grazie alla qualità universitaria e alla rete oncologica regionale, che comprende un Centro di Riferimento Oncologico. Questo contesto consente di adottare fin da subito alcune scelte concrete come, ad esempio, attivare un Master in Oncologia e Cure Palliative. Non un titolo in più, ma uno strumento per formare specialisti in:
• gestione dei sintomi e follow-up multidisciplinari;
• educazione terapeutica;
• presa in carico territoriale;
• supporto stabile ai PDTA oncologici;
• riduzione dei ricoveri impropri e delle riammissioni.
Un Master di questo tipo, inserito nella programmazione regionale, rappresenta il primo passo verso il riconoscimento ufficiale dei ruoli avanzati nel SSR.
Altro esempio: valorizzare davvero le Lauree Magistrali Infermieristiche. La magistrale deve diventare la porta d’ingresso alle carriere cliniche avanzate, non un titolo confinato ad attività amministrative. Le ricadute devono essere:
• organizzative (case manager, coordinamento clinico, gestione dei PDTA);
• cliniche (triage avanzato, presa in carico delle cronicità, follow-up complessi).
Ma serve una riforma organizzativa e retributiva coerente. La Regione deve prevedere:
• una riprogettazione del sistema infermieristico (specialisti, pratica avanzata, figure territoriali e ospedaliere);
• una riclassificazione retributiva che riconosca competenze e responsabilità aggiuntive;
• lo sviluppo equilibrato di tutte le specializzazioni: geriatria, diabetologia, nefrologia, wound care, breast care, rischio clinico, sala operatoria, continuità assistenziale.
E i Comuni?
La valorizzazione passa anche dal territorio. In diversi Comuni incluso Pordenone stiamo sollecitando misure che aiutino ad attrarre i professionisti e a trattenere quelli già presenti. Tra le proposte:
• contributi di benvenuto e incentivi all’insediamento;
• card culturali (Pordenone sarà Capitale della Cultura 2027) per rafforzare l’accoglienza territoriale;
• iniziative di welfare locale utili a migliorare la qualità della vita e rendere più attrattivo il lavoro nel sistema pubblico.
Sono interventi complementari alla programmazione regionale e possono incidere concretamente sull’attrattività complessiva del territorio.
Se il Friuli Venezia Giulia vuole davvero difendere il proprio servizio sanitario, non basta rincorrere l’emergenza né distribuire incentivi spot. Serve una visione chiara:
• più formazione avanzata,
• più ruoli specialistici,
• più autonomia professionale,
• più attrattività.
È così che si trattengono gli infermieri, si rafforza il territorio, si riducono le fughe e si costruisce una sanità pubblica moderna, competitiva e all’altezza delle aspettative dei cittadini.
Maurizio Giacomini
(Infermiere, già componente della Direzione Nazionale Nursind, Consigliere Comunale a PN)
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