Ictus 2025, pressione alta e troppo sale. Infermieri in prima linea nella prevenzione
Nuovi dati ISS rivelano Pressioni Arteriose elevate e abitudini alimentari rischiose: ogni minuto può salvare il cervello.
Ogni 29 ottobre, il mondo si unisce per richiamare l’attenzione su una delle emergenze sanitarie più diffuse e sottovalutate: l’ictus. La Giornata mondiale dell’Ictus 2025 arriva accompagnata da dati che, ancora una volta, fotografano un Paese vulnerabile, soprattutto sul fronte dei fattori di rischio modificabili.
Secondo le analisi preliminari del progetto Italian Health Examination Survey – Progetto CUORE 2023-2025, curate dall’Istituto Superiore di Sanità, quasi la metà degli uomini (49%) e oltre un terzo delle donne (37%) presentano valori di pressione arteriosa superiori alla norma. A questo dato si somma un altro elemento critico: il consumo quotidiano di sale in Italia resta ben oltre le soglie raccomandate dall’OMS, che fissa un limite massimo di 5 grammi al giorno. Gli uomini ne assumono in media 9,3 grammi, le donne 7,2 grammi.
Numeri che assumono un peso particolare se inseriti nel contesto della prevenzione dell’ictus, condizione strettamente correlata alla salute cardiovascolare.
Per l’edizione 2025, la World Stroke Organization rilancia lo slogan “Every M1nute Counts”, un messaggio semplice ma cruciale: nell’ictus, il tempo è cervello. Il riconoscimento precoce dei sintomi e la chiamata immediata ai soccorsi sono determinanti per limitare i danni neurologici e aumentare le possibilità di recupero completo. Le più recenti stime dell’OMS indicano che 1 persona su 4 sperimenterà un ictus nel corso della vita.
Per questo motivo gli esperti insistono sulla necessità di rivolgersi subito al Pronto Soccorso ai primi segnali di allarme. Difficoltà improvvisa a parlare, asimmetria del volto, debolezza a un braccio: sono alcuni dei campanelli d’allarme che la popolazione deve imparare a riconoscere senza esitazioni, perché ogni minuto senza trattamento riduce le possibilità di guarigione.
La Giornata mondiale dell’Ictus non è solo un appuntamento annuale, ma un’occasione per riportare al centro dell’attenzione il ruolo decisivo della prevenzione, degli stili di vita, e dell’informazione sanitaria. I dati messi in luce dall’ISS mostrano quanto sia ancora necessario lavorare su alimentazione, controllo della pressione e alfabetizzazione sanitaria della popolazione.
Una sfida che coinvolge cittadini, professionisti sanitari — in particolare infermieri e operatori dell’emergenza — e istituzioni, affinché la consapevolezza diventi un’arma efficace contro una delle principali cause di disabilità nel mondo.
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