Infermieri e le droghe, ciò che forse, ignoriamo
di Elsa Frogioni
Si chiamano Lamberto, Giorgio, Luciano, Anna, ricordiamo i nomi di coloro che abbiamo soccorso, corpi giovani, incoscienti, asfitticci, intossicati, abbandonati come bambole, a volte, rigidi e schiumanti. Serrata in gola, la nostra domanda, perché? Ancora brucia.
Come sempre, siamo in prima linea a fronteggiare i pericoli per la salute, anche nell'ambito delle droghe e dipendenze, ma in quanto a conoscenza, probabilmente, siamo un po' in affanno. La velocità con la quale si trasformano le circostanze, i consumi e le “mode” (si perché ci sono anche queste...) ed i trend, possono trovarci impreparati. I contenuti dell'articolo hanno lo scopo di approfondire questo fenomeno, per mezzo di alcune recenti ricerche accreditate.
Le droghe sono sempre più pure, più forti e soprattutto nuove. L’aumento della concorrenza nel mercato degli stupefacenti sta affinando le tecniche di produzione di droga per aumentarne la purezza e la qualità. La cannabis in circolazione ha un contenuto di Thc (il principio attivo della marijuana) sempre più alto, l’hashish è sempre più potente, eroina ed ecstasy sono sempre più pure. Fonte: European Drug Report 2015 dello European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (Emcdda)
L’abuso di sostanze non è un problema da confinare allo sballo degli under 20. Il consumo di droghe è cambiato negli ultimi anni, la mancanza di percezione dei rischi ha allargato il mercato. Circa la metà degli accessi al Pronto soccorso per intossicazione acuta da sostanze riguarda adulti con più di 30 anni, la maggioranza, consuma amfetamine per migliorare le performance sul lavoro.
Esistono circa 470 nuove sostanze psicoattive conosciute, in continuo aumento e di tutti i tipi. Secondo i dati dell’Espad (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs), raccolti per l’Italia dall’Istituto di fisiologia clinica (Ifc) del Cnr di Pisa, fra i 15 e i 19 anni si segnala anche un significativo numero di ragazzi che assumono sostanze psicoattive senza sapere che cosa siano. Ragazzi che si fanno 'alla cieca’ per i quali prendere una pasticca o bere un liquido di cui si ignora il contenuto è la normalità.
I sanitari che devono prendersi cura degli intossicati da sostanze psicoattive, quasi mai sa, che cosa abbia in corpo il malcapitato. Nel 30% dei casi chi arriva in ospedale ignora cosa abbia preso, il 70% ha fatto un mix, è positivo a cannabis, cocaina e lo sarebbe pure a nuove droghe che non siamo in grado di rilevare. Carlo Locatelli responsabile Centro Antiveleni – Centro nazionale di informazione tossicologica della Fondazione Maugeri di Pavia, segnala che: “Dal 2010 al 2014 alla nostra struttura sono arrivate richieste di consulenza per circa 8.600 casi, ma solo per 900 è stata possibile una diagnosi certa della sostanza assunta. Di solito si riconosce la positività a nuove sostanze quando si escludono tutte le altre per cui esistono i test”.
Sostanze Sconosciute
È questa l'emergenza sull'uso attuale delle droghe, NON LE CONOSCIAMO NOI E NEANCHE CHI LE CONSUMA! Nel 2014, gli Stati membri EU, hanno segnalato al sistema di allerta rapido 101 nuove sostanze psicoattive, che non erano state denunciate in precedenza, (un aumento del 25% rispetto al dato del 2013). Trentuno di queste sostanze sono catinoni sintetici, che costituiscono la categoria piu` vasta di nuove droghe identificate in Europa nel 2014, seguita da trenta cannabinoidi sintetici. Altri 13 composti, invece, non sono facilmente classificabili in alcuno dei gruppi di sostanze monitorati. Quattro delle nuove sostanze psicoattive segnalate nel 2014 vengono usate come principi attivi in ambito medico. Sono allarmanti i dati emersi dallo studio dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), ESPAD®Italia (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs,), condotto nel 2014.
54mila studenti delle scuole medie superiori, il 2,3% dei 15-19enni, nel 2014, hanno assunto sostanze psicotrope senza sapere cosa fossero. L'Italia ha partecipato allo studio con 30.000 studenti di 450 istituti di scuola superiore.
È la punta dell’iceberg che nasconde oltre 600mila adolescenti che hanno consumato cannabis, 60mila cocaina, 27mila eroina e circa 60mila allucinogeni e stimolanti.
- di questi 54mila che hanno assunto sostanze psicotrope “sconosciute”
- il 56% circa ha assunto senza sapere cosa fossero sostanze per non più di 2 volte,
- il 23% di essi ha ripetuto l’esperienza più di 10 volte.
- il 53% di questi studenti ha utilizzato un miscuglio di erbe sconosciute, che si presentavano per il 47% in forma liquida e per il 43% sotto forma di pasticche o pillole.
Questo consumo ‘alla cieca’ coinvolge il 3% dei maschi e poco meno del 2% delle ragazze, soprattutto tra coloro che hanno utilizzato anche altre sostanze illecite diverse”.
‘Smart Drugs’ (droghe Furbe)
Sono sostanze di sintesi, commercializzate anche on line sotto forma di prodotti naturali, utilizzate da circa 40mila studenti, 26mila dei quali ne hanno fatto uso nel 2014 (rispettivamente l’1,6% e 1,1%). Circa 90mila hanno provato allucinogeni (LSD, francobolli, funghi allucinogeni) e 60mila nell’ultimo anno, rispettivamente 3,9% e 2,5% di tutti gli studenti. I consumatori sono soprattutto maschi (3,5% contro 1,5% delle coetanee), con prevalenze che aumentano con l’età, per raggiungere tra i 19enni il 4,6% dei maschi e il 2,4% tra le femmine”. Il consumo di allucinogeni e stimolanti sembra stabile, ma i giovani che assumono abitualmente queste sostanze è in aumento: nel mese antecedente lo studio quasi 20mila hanno assunto 10 o più volte stimolanti, altrettanti allucinogeni con la stessa frequenza.
Psicofarmaci
Sono gli studenti italiani tra i 15 e i 19 anni i primi consumatori di psicofarmaci non prescritti in Europa: sono il 15,4% contro la media europea che è del 6-7%. . 200 mila sono i ragazzi che hanno iniziato a farne uso nell’ultimo anno, il numero sale a 395 mila, se contiamo gli under 20 che hanno provato determinate sostanze anche in passato; il dato più allarmante però riguarda i consumatori considerati abituali (10 volte o più nell’ultimo mese): sono 43 mila, in considerevole aumento rispetto al 2007, quando se ne contavano 27 mila.
Si tratta prevalentemente di farmaci per dormire, utilizzati soprattutto dalla ragazze (8% contro 4% dei maschi). Minori prevalenze risultano per farmaci per l’attenzione/iperattività (quasi il 3%), per regolarizzare l’umore e per le diete (2,4% ciascuno), anch’essi usati più dalle ragazze: 3,7% contro l’1,2% dei coetanei”. Questi farmaci, prescritti da uno specialista, fanno parte di un percorso terapeutico, altrimenti sono sostanze illegali a tutti gli effetti:
- Sono circa 400mila gli studenti (totale del campione in studio),che almeno una volta nella vita li hanno utilizzati senza prescrizione,
- più di 200mila quelli che lo hanno fatto nell’ultimo anno (il 9% degli studenti italiani)
Li miscelano con l'alcol, per loro è droga legale a buon mercato, che trovano in casa o facilmente in rete.
Cannabis
È aumentato il consumo di cannabis. Nel 2014 l'ha utilizzata il 26% degli studenti, oltre 600mila, con tendenza in crescita. I ragazzi sono più coinvolti delle coetanee (31% contro 21%) e i consumatori aumentano in corrispondenza dell’età: tra i 15enni la percentuale risulta dell’11%, tra i 18enni raggiunge il 32% e tra i 19enni il 36%.
Sono consumatori occasionali, in maggioranza, quasi la metà l’ha utilizzata non più di 5 volte nell’anno e l’86% non l’ha associata ad altre sostanze illegali.
Va però notato che poco meno di 400mila studenti ne hanno fatto uso nel mese che ha preceduto lo studio e, soprattutto, che l’andamento dei consumatori frequenti (20 o più volte nell’ultimo mese) risulta in crescita: nel 2014 sono 86mila, poco meno del 4% dei 15-19enni, mentre nel 2009-2011 erano il 2,5% e nel 2012 il 3%. Inoltre per quasi 140mila studenti, il 6% del totale, il consumo di cannabis è definibile problematico attraverso il CAST-Cannabis Abuse Screening Test.
Cocaina
Il 4% degli studenti italiani, ne ha fatto uso almeno una volta nella vita, cioè circa 90mila tra i 15-19enni, mentre il 2,6% l’ha utilizzata nei dodici mesi precedenti lo studio, ossia poco più di 60mila studenti.
Sono soprattutto ragazzi (il 4% contro il 2% delle studentesse) e le prevalenze più consistenti si registrano tra i 19enni, anche se non mancano consumatori di 15 e 16 anni.
Eroina
Nonostante la leggera ripresa nel corso degli ultimi anni, l’eroina resta una delle sostanze meno utilizzate: circa 34mila studenti italiani (pari all’1,4%) l’hanno provata nel corso della loro vita e 27mila nell’ultimo anno (1,1%).
La “Diagnosi Precoce”
Sono le famiglie e gli educatori scolastici, ad essere principalmente coinvolti nel riconoscere i primi segni di disagio nei ragazzi. Simona Pichini, ricercatrice dell’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’Istituto superiore di sanità, fornisce alcune linee guida, di seguito riassunte.
Come ci si accorge se un giovane sta abusando di queste sostanze? Una delle prime regole è quello di non porsi con atteggiamenti e comportamenti investigativi. Non stiamo cercando il “corpo del reato”! Fare il detective, non paga, è uno stile che toglie fiducia ai ragazzi e non è mai d’aiuto. Bisogna fare attenzione ai campanelli d’allarme: cambiamenti di peso o delle abitudini sonno-veglia, occhi arrossati, perdita d'interessi e motivazione sono alcuni segnali.
Come reagire? No all’aggressività e ai conflitti, ala stigmatizzazione, vanno proposti messaggi positivi per far capire che non bisogna essere dominati da nessuna sostanza: dalle droghe, ma neppure dal tabacco, dall’alcol, dai farmaci o dal cibo.
Se in famiglia c’è equilibrio, collaborazione, un eventuale 'passo falso' durante l’adolescenza può essere recuperato crescendo.
La Prevenzione
La formazione e gli interventi educativi sono alla base; per non banalizzare un tema così fondamentale e importante che occuperebbe troppo spazio al momento, segnalo solo una iniziativa degna di nota e credo molto utile. Il 'Corriere salute' ha intrapreso un progetto, per fornire informazioni aggiornate sull’argomento droghe e creare nei giovani (e non) una maggiore cognizione dei rischi che si corrono con l’uso di queste sostanze e risvegliare l’attenzione di genitori, educatori, istituzioni, operatori sanitari sul problema, sempre più diffuso e aggressivo.
Sui 'social' del Corriere si possono condividere con gli altri esperienze e opinioni su questi temi: sulla pagina Facebook di Corriere Salute, su YouTube - Corriere della Sera e su Twitter - @Corriere_Salute con l’hashtag #nonsaidichetifai.
Fonti e approfondimenti:
In allegato: I consumi delle sostanze tra gli studenti, distribuzione geografica