8 marzo: la cultura di genere sia diffusa nelle scuole!
In occasione della prossima Giornata Internazionale delle donne, l’8 marzo, il Coordinamento Nazionale dei docenti della disciplina “Diritti Umani”, a firma del Presidente prof. Romano Pesavento, ha diffuso un comunicato stampa, che riportiamo, per accendere l’attenzione sull’importanza della diffusione di una cultura di genere che valorizzi l’apporto fondamentale dato dalle donne nella storia, l’importanza della loro azione nel presente e il patrimonio della loro partecipazione al futuro della nostra società.
Nel comunicato si richiama la necessità di veicolare questo messaggio attraverso una capillare attività nelle scuole, con proiezione di film a tema, lettura di testi scritti da grandi autrici, studio delle vite delle donne che hanno fatto la storia.
E non si tratta solo dei grandi nomi, quelli più famosi e noti. Si tratta anche di migliaia di donne che hanno prestato ai valori civili finanche la propria vita.
La parità di genere, valore imprescindibile di una società moderna e giusta, muovendo dallo studio della storia, deve passare attraverso percorsi di diffusione culturale che raggiungano ogni singolo cittadino, anche e soprattutto quelli di domani.
COORDINAMENTO NAZIONALE DEI DOCENTI DELLA DISCIPLINA “DIRITTI UMANI”
C/o Studio Legale Avv. Alessio Parente
Viale San Concordio 636
55100 Lucca
Email: coordinamentodirittiumani@gmail.com
Sito web: http://coordinamentodirittiumani.eu/
Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani in occasione dell’08 marzo, Giornata internazionale delle donne, in considerazione anche delle indicazioni scaturite nel corso della Conferenza mondiale sulle donne tenutasi il 26, 27 e 28 settembre 2015 a Milano, sottolinea la necessità di promuovere in tutte le scuole, non solo nell’ambito dell’insegnamento dei Diritti umani, ma come contenuti di carattere trasversale, l’effettiva parità tra i generi, non da intendersi meramente come principio inderogabile della Costituzione (art. 3 Cost.), ma soprattutto come “linea di comportamento” universalmente condivisa da realizzare concretamente nella realtà di ogni giorno.
I femminicidi e le discriminazioni sociali che tutt’ora funestano la nostra società sono ascrivibili a un’unica causa immediata: il mancato riconoscimento della dignità umana e del valore della donna.
I mass media, incentrati sul consumismo, sulle sperequazioni e la mercificazione del corpo femminile indubbiamente disorientano i giovani. A scuola, però, si può e si deve intervenire cogliendo ogni opportunità per condannare qualsiasi forma di prevaricazione e per educare al dialogo, al confronto e al rispetto tra i sessi. A tal proposito il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani, durante il mese di marzo, invita tutte le scuole di ogni ordine e grado a sviluppare una serie di attività tese all’approfondimento di tale problematica: discussione in classe, proiezioni di film attinenti al tema, lettura di opere realizzate dalle scrittrici di ogni tempo.
Ricordando le grandi intellettuali e i personaggi al femminile del passato e del presente è possibile coinvolgere e sensibilizzare i giovani in maniera più incisiva. Infatti, Ipazia, Madame Curie, Hanna Arendt, San Suu Kyi, Maria Montessori, Elisabetta I d’Inghilterra, Simone de Beauvoir, Giovanna d’Arco, Eleanor Roosevelt e tante altre ancora hanno contribuito al cambiamento della società e della storia, malgrado le avversità di un mondo ostile e maschilista.
In un simile contesto sarebbe appropriato ricordare anche alcune eroine e/o vittime della mafia, che hanno perso la loro vita a causa della cieca barbarie della criminalità (vedi elenco).
Solo rimuovendo gli ostacoli di natura ideologica/economica e contribuendo alla equiparazione tra gli individui è ipotizzabile la costruzione di un mondo più giusto e civile.
Un esempio per tutti è il caso di Malala Yousafzai, la giovane Nobel pakistana che è diventata un simbolo della campagna a favore dell’istruzione di tutti i bambini e bambine del mondo.
Non esiste autentico progresso per l’umanità senza il coraggio, il contributo e la forza delle donne.
prof. Romano Pesavento
Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani