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Ddl Lorenzin. Professioni “ordinate”, professioni organizzate in collegi e professioni “non ordinate”.

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 23/01/2018

AttualitàNursing

Riflessioni sulla riforma degli ordini professionali con il Dottor Michele Del Gaudio Presidente Collegio IPASVI di Foggia.

Trentatrè sono gli anni, da quando Michele Del Gaudio è presidente del Collegio Ipasvi della provincia di Foggia.

Averlo avuto come insegnante, all’allora Scuola Infermieri Professionali “San Giovanni di Dio” degli Ospedali Riuniti di Foggia, non è stata certo una passeggiata, poiché al cospetto della mia natura sindacale in embrione, si ergeva  uno che sarebbe diventato poi, il Presidente Ipasvi più longevo di Italia!

Definito da qualcuno come un “dinosauro  dell’ Infermieristica italiana o come un pezzo grosso che ha fatto il bello e cattivo tempo dell’ Infermieristica”, potrebbe e dovrebbe essere inquadrato, invece, come un esempio di coerenza e coscienza professionale, che da più di trent’anni, si occupa di Infermieristica ed infermieri, in qualità di docente, dirigente infermieristico dell’Azienda Ospedaliera Riuniti di Foggia e di presidente dell’Ipasvi.

Quale miglior interlocutore, da cui andare per fare una chiacchierata intorno alla nuova riforma Lorenzin (conversione in legge del Ddl 1324 b “Delega al governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nochè disposzioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria  del Ministero della Saute”) sugli ordini professionali?

Accoglienza cordiale, piacevole scambio di idee su come eravamo, come siamo e come saremo dal punto di vista professionale. Finora, esistevano le professioni “ordinate”, le professioni organizzate in collegi come la nostra e le professioni, addirittura senza né ordine e né collegio.

Secondo Del Gaudio, la riforma Lorenzin segna un cambio di mentalità se non la svolta epocale, nel processo di professionalizzazione degli infermieri avviato negli anni novanta. Perché si chiamarono collegi e non ordini i consigli Ipasvi? 

Non è stato certo casuale ma legato ad un retaggio ideologico, dove gli infermieri erano e sono ancora visti come “ancillari” o subordinati alla professione medica che, invece, ha sempre avuto un ordine e non un collegio.

Allora, diventare anche noi una professione “ordinata” e non più “collegiale”,  potrebbe non significare solo, passare dal collegio all’ordine ma che anche noi,  abbiamo normativamente la stessa dignità professionale delle altre professioni “ordinate”.

All’epoca, negli anni cinquanta, quando si nominarono  i consigli Ipasvi, collegi,  al legislatore verosimilmente potè sembrare esagerato chiamarli ordini, non essendo la nostra, ancora una professione autonoma ma subordinata a quella del medico.

Ci si guardò intorno,  nel lontano 1954 (Legge 29/10/1954 n. 1049) e si pensò al termine collegio per gli infermieri  e al termine ordine, per le altre professioni intellettuali come medici, ingeneri ecc.

Il termine collegio, sta a definire il legame corporativo tra più persone aventi il medesimo interesse, mentre il termine ordine professionale indica una corporazione di professionisti che  svolgono professionalmente una medesima attività lavorativa.

Il considerare l’Infermieristica, solo un interesse anziché  una professione, dal punto di vista pratico non cambia la sostanza lavorativa ma dal punto di vista ideologico ne cambia la mentalità.

Lo slogan dell’ evoluzione Infermieristica in Italia, potrebbe essere così coniato allora: eravamo semplici persone con l’interesse della salute, siamo diventati professionisti della salute ma è venuto ora  il momento di affermarci come professionisti della salute, cambiando e facendo cambiare la mentalità nei nostri confronti. La legge Lorenzin in questo ci ha dato una mano.

Pompeo Cammarosano

NurSind Brescia