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Malattia. Estrazione casuale del lavoratore da sottoporre a visita fiscale. Garante privacy dice stop a al metodo Savio

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 07/09/2018

Attualità

Dal 1° settembre dello scorso anno, una delle novità introdotte dalla riforma della P.A. (d.lgs. 75/2017) e dalla nascita del Polo unico delle visite fiscali, è stato “Savio”, un algoritmo che, grazie a dati incrociati sarebbe stato in grado di elaborare gli indici di rischio sui lavoratori che si assentano per malattia, scovando chi si “assenta” in maniera strategica, magari a ridosso dei festivi o nei week end.

Il 14 marzo 2018, l’Inps ha sospeso, su consiglio dello stesso Garante l’utilizzo del data mining-Savio e la sua graduale estensione al settore pubblico. A seguito dell’intervento del Garante, la programmazione 'intelligente' delle visite fiscali è stata sospesa e si è proceduto ad una estrazione casuale dei malati da sottoporre a visite d’ufficio.

L’aver interrotto il metodo Savio, che avrebbe dovuto scovare i furbetti “delle assenze per malattia” ha provocato costi ingenti all’Istituto, alle imprese e agli stessi lavoratori malati e non, riducendo fortemente l’efficacia delle visite nel limitare comportamenti opportunistici e, invece, imponendo ai malati e alle loro famiglie visite di controllo che non si sarebbero altrimenti effettuate in virtù dell’alta probabilità di confermare il giudizio del medico curante.

 

Cosa ha prodotto l’abbandono dell’algoritmo “Savio”

L'abbandono del modello statistico per la selezione dei certificati da sottoporre a controllo ha ridotto fortemente la capacità delle visite fiscali di individuare casi di assenza ingiustificata alla visita del medico (-26,8%).

In particolare, dopo l’intervento del Garante si è assistito a una riduzione del 39,5% delle visite fiscali che riscontrano idoneità al lavoro e prevedono una riduzione della prognosi, e ad una riduzione del 74,5% dei casi in cui si pone un limite inderogabile alla durata della malattia (idoneità con conferma della prognosi).

Da notare che queste riduzioni non sono da imputare ad un calo nel numero delle visite le quali, prima e dopo la dismissione di Savio, sono rimaste pressoché invariate.

In termini monetari, la perdita per le casse dell’Inps è stata di circa 335.000 euro al mese.

 

 

Secondo Tito Boeri, Presidente dell’ Inps, vi è bisogno che sia riempito il vuoto legislativo a riguardo, con una norma 'quadro' di portata generale, chiara ed esplicita sul trattamento dei dati e la profilazione da parte dell’Inps.

L’auspicata norma risulterà enormemente utile su vari fronti (la lotta ai fenomeni fraudolenti, la proposizione proattiva di servizi e prestazioni, l’elaborazione di studi e ricerche sull’andamento delle prestazioni e su proposte di innovazioni normative, etc.), anche nell’ambito dei controlli – anch’essi auspicabili – che il legislatore vorrà introdurre sulla fruizione dei permessi di cui alla legge 104/92, i quali costano più di un miliardo nel solo settore del lavoro privato. Quei controlli, se mirati ed efficaci, potrebbero anche “restituire” alle aziende e al sistema produttivo centinaia di migliaia di giornate di lavoro all’anno", conclude Boeri.

 

 

da Quotidiano Sanità

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