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Esclusiva: dopo Pisa sarà Viterbo a dire no al demansionamento? Il caso articolo 49 continua...

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La Redazione
Pubblicato il: 21/04/2016 vai ai commenti

Articolo 49 e DemansionamentoLa rivistaLazio

Dopo la questione Pisa che in questi giorni sta ricevendo una massiccia condivisione in rete e sta creando una serie di polemiche importanti intorno al “caso articolo 49” (clicca qui per leggere) anche il Nursind Viterbo, tramite una missiva indirizzata alla FEDERAZIONE NAZIONALE IPASVI ed AL COLLEGIO IPASVI di Viterbo chiede la disapplicazione dell’ articolo 49, appoggiando dunque l’ iniziativa dei colleghi toscani. Con una epistola destinata ai due enti, il segretario territoriale della segreteria Viterbese Emanuele Ermini e la segretaria aziendale Nursind Sara Abbondanza hanno chiesto l’ abrogazione dell’ articolo 49. Nella lettera viene sottolineata l’ incongruenza a cui sono sottoposti i professionisti infermieri quando, dopo una formazione accademica orientata a moduli sempre più infarciti di connotati iper-professionalizzanti, si scontrano con la realtà di chi impugna l’articolo 49 per tappare i gravi buchi di cui soffrono i reparti. Le pesanti conseguenze di queste schizofrenie le conosciamo già: la progettualità e l' assistenza vengono ad essere completamente tralasciate in favore di ogni sorta di mansione e ruolo che l’ Infermiere è chiamato a ricoprire, allontanandosi enormemente da ciò che il profilo professionale legifera per far aderire sempre più stretto l’abito del forsennato tuttofare. Avvalorano le ipotesi di questa grave tendenza, sempre più dilagante, le recenti sentenze della corte d’ appello di Roma e Frosinone, dove in virtù della sopravvivenza dell’ articolo 49 si sono avute amare disillusioni. Ma non solo: ormai il demansionamento sta diventando così pericolosamente normale, così placidamente quotidiano, tranquillamente indisturbato nel suo pubblico andar a mieter vittime  che presto ci sveglieremo e nessuno ricorderà più o peggio, sentirà la necessità, di doverlo contrastare: quel momento sarà il giorno in cui l’ Infermiere non esisterà più.

Clicca qui per visualizzare la lettera

 

Immaginate in un pentolone pieno d' acqua fredda, nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l' acqua si riscalda pian piano.
Presto l' acqua diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole. La temperatura sale. Adesso l' acqua è calda, un pò più di quanto la rana non apprezzi. La rana si scalda un pò tuttavia non si spaventa. Adesso l' acqua è davvero troppo calda, e la rana la trova molto sgradevole. Ma si è indebolita, e non ha la forza di reagire. La rana non ha la forza di reagire, dunque sopporta. Sopporta e non fa nulla per salvarsi. La temperatura sale ancora, e la rana, semplicemente, finisce morta bollita. Ma se l'acqua fosse stata già bollente, la rana non ci si sarebbe mai immersa, avrebbe dato un forte colpo di zampa per salvarsi

 

( Il principio della rana bollita)