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Infermieri attori importanti nella Carta Europea per l’aderenza terapeutica

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 25/11/2016 vai ai commenti

NurSind dal territorioNursing

Ogni anno la scarsa aderenza ai trattamenti sanitari in Europa provoca circa 200.000 morti e gli oneri in materia di salute sono elevatissimi, la spesa stimata è tra gli 80 - 125 miliardi di euro all'anno. Negli Stati Uniti la non aderenza ai trattamenti terapeutici comporta una quota di ricoveri evitabili, con una spesa 100 miliardi di dollari annui.

Il SIHA - Senior International Health Association, l'organizzazione europea dei pazienti anziani, impegnata per la tutela della salute e la promozione dell'invecchiamento attivo ha organizzato il  Congresso Europeo sull’aderenza della terapia, con l’obiettivo di salvaguardare i diritti dei cittadini con oltre i 65 anni di età, che convivono con patologie croniche e aiutare i sistemi sanitari nazionali a spendere in modo appropriato e sostenibile.

Nell’ambito del ricco e interessante programma del convegno che si è tenuto a Rimini il 18 e 19 novembre i pazienti, i professionisti esperti e le istituzioni, hanno condiviso e redatto La Carta Europea sull’aderenza terapeutica. Il documento stabilisce come l'aderenza al trattamento sia un diritto per i pazienti cronici e il fondamento è la piena consapevolezza delle famiglie degli assistenti familiari, dei medici curanti, specialisti, infermieri, società scientifiche, farmacisti, produttori di farmaci e istituzioni.

Secondo i dati Eurostat, all'inizio del 2013 la popolazione dell'UE è stato stimata in 505,7 milioni di abitanti, di cui il 18,2% è costituita da persone di età superiore ai 65 anni. Quasi ovunque in Europa vi è stato un aumento della popolazione anziana e della speranza di vita, negli ultimi 50 anni si è allungata in media nell'UE di circa 10 anni, anche grazie ai miglioramenti socio-economici, delle condizioni ambientali e in ambito sanitario.

Entro il 2025 oltre il 20% degli europei avrà 65 anni e il numero di ottuagenari aumenterà rapidamente. L'aspettativa di vita maggiore rappresenta ovviamente un effetto positivo dei progressi nella prevenzione e cura, ma implica anche una sfida per i servizi sanitari, dato dell’elevato livello di complessità dei bisogni di salute degli anziani. In particolare, la gestione di molteplici farmaci, risulta essere un compito impegnativo. Ad esempio, il rispetto dei trattamenti da parte dei pazienti che soffrono di dolore cronico raggiunge solo circa il 50% in tutta Europa. Inoltre il 50% delle persone oltre i 65 anni soffre di multi-morbilità e il 40% di questi consuma tra 5 e i 9 farmaci al giorno, di conseguenza il trattamento farmacologico di un paziente complesso è un compito laborioso per tutti i soggetti coinvolti nella cura del paziente.

L'Europa e gli Stati membri hanno il dovere di tentare ogni possibile soluzione per aumentare il livello di aderenza alle terapie, per ottenere importanti risparmi e migliorare la qualità della vita dei cittadini

Sono 10 i capisaldi enunciati nella Carta Europea per l’Aderenza Terapeutica. Le competenze infermieristiche descritte nel sesto principio:

6) La consapevolezza di infermieri. Gli infermieri sono attori importanti in un sistema sanitario che abbia l’obiettivo di migliorare l'aderenza alla terapia dei pazienti croniciGli infermieri al fine di garantire l’aderenza alla terapia devono costruire una partnership strategica con: i prescrittori di un programma terapeutico, i pazienti, gli altri operatori sanitari coinvolti e le famiglie. Gli infermieri devono conoscere e comprendere la malattia del paziente, le risorse, i servizi e il supporto dello Stato, disponibili alle necessità dei pazienti e delle loro famiglie. Le organizzazioni scientifiche infermieristiche devono garantire lo sviluppo delle competenze professionali, attraverso la formazione in materia di farmaci, dispositivi medici, relazioni umane, counseling, educazione terapeutica, comunicazione, dedicate alle persone anziane e ai pazienti cronici. Le associazioni infermieristiche, dovrebbero impegnarsi nella progettazione di programmi con l’obiettivo dell’aderenza farmacologia ai trattamenti e fornire soluzioni centrate sul paziente per massimizzare il rispetto ai piani terapeutici.

 Quanto sopra descritto trova sostegno alla proposta del Nursind al Governo, già inoltrata qualche anno fa, di istituire la figura dell’infermiere di famiglia. Una funzione infermieristica realizzata in stretta collaborazione con il medico curante, gli individui, le famiglie e le comunità, porterebbe sicuramente ad un ampliamento dei servizi resi alle persone ed agli standard di salute desiderati nella comunità, con particolare beneficio per la popolazione anziana.

Il diritto all’aderenza terapeutica, non può prescindere, da un intervento di diagnosi infermieristica e pianificazione assistenziale personalizzato, che si integri con quello degli altri professionisti sanitari correlati, medici curanti e/o specialisti, fisioterapisti, ecc.. Credere che il medico curante da solo possa informare, educare, gestire, coordinare, monitorare, supervisionare tutti i processi riguardanti la cura di un paziente, senza la collaborazione di altri professionisti sanitari è assurdo, ma è quello che attualmente il Servizio Sanitario Pubblico Italiano ci sta proponendo da sempre.

Un sistema sanitario fallimentare visti i costi in vite umane e la spesa sanitaria in perenne crescita. Le evidenze scientifiche e gli stessi cittadini, tramite le associazioni di rappresentanza sono favorevoli al riconoscimento della validità delle competenze dei professionisti sanitari, che possono essere messe in campo con l’obiettivo di un miglioramento delle condizioni di salute della popolazione e riduzione dei costi sanitari che incidono pesantemente sulle scelte economiche di sviluppo di un paese.

 

Fonte

 http://www.seniorinternationalhealthassociation.org/

 http://www.seniorinternationalhealthassociation.org/events/european-congress-on-adherence-to-therapy/