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Infermieri in farmacia? Al via in 9 regioni la sperimentazione della farmacia dei servizi. Ecco cosa cambia

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 23/10/2019

Attualità

Partirà a breve una vera e propria rivoluzione per le farmacie italiane grazie all’accordo in Conferenza Stato-Regioni sulle linee di indirizzo per la sperimentazione della farmacia dei servizi.

Sarà il Piemonte a dare il via alla sperimentazione; da gennaio la farmacia diventerà un fronte office del Servizio Sanitario Nazionale, in grado di offrire una vasta gamma di prestazioni.

Al Piemonte seguiranno il Lazio, Puglia, Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Veneto, Umbria e Campania.

 

La farmacia dei servizi, cos’è

La farmacia dei servizi è articolata in tre aree:

  • Servizi cognitivi
  • Servizi di fronte office
  • Analisi di prima istanza

 

I servizi cognitivi riguardano il diabete, l’ipertensione e la malattia respiratoria BPCO e rientra il monitoraggio dell’aderenza alla terapia farmacologica

 

I servizi fornt-office riguardano l’attivazione, l’arricchimento e la consultazione del fascicolo sanitario elettronico.

 

Nelle analisi di prima istanza rientrano i servizi di telemedicina:

  • Holter pressorio
  • Holter cardiaco
  • Spirometria
  • Ecg
  • Coinvolgimento della farmacia alla campagna di screening per il tumore del colon retto.

 

La sperimentazione prevede ancora la possibilità di:

  • prenotare le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale presso le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate;
  • pagare il relativo ticket e ritirare i referti relativi alle prestazioni;
  • eseguire prestazioni analitiche di prima istanza quali ad esempio: il controllo della glicemia, del colesterolo e dei trigliceridi;
  • la consegna a domicilio farmaci e dispositivi medici;
  • la preparazione e il recapito a domicilio miscele per la nutrizione artificiale e medicinali antidolorifici, fatte salve le norme di buona preparazione e di buona pratica di distribuzione dei medicinali;
  • la dispensazione per conto delle strutture sanitarie di farmaci a distribuzione diretta;
  • la possibilità di mettere a disposizione del pubblico operatori socio-sanitari, infermieri e fisioterapisti, per l’effettuazione a domicilio di specifiche prestazioni professionali richieste dal medico di famiglia o dal pediatra di libera scelta.

 

La presenza dell’infermiere è dunque a discrezione della farmacia, visto che l’Accordo prevede la possibilità di mettere a disposizione degli utenti l’infermiere ma non lo ritiene requisito essenziale.

Se, come pensiamo, nell’ottica del risparmio, la farmacia potrebbe fare a meno dell’infermiere, di chi sarà la competenza di eseguire gli Elettrocardiogramma?

 

da: Farmacie dei servizi: linee guida per la sperimentazione in nove Regioni