Carenza personale. Le Regioni: Tamponi eseguiti dagli Oss e eliminazione esclusività infermieri
Maggiori attribuzioni agli Oss, aumento dei tetti di spesa ed eliminazione del vincolo di esclusività per gli infermieri. Sono alcune delle proposte, contenute nel documento elaborato dalla Commissione Salute delle Regioni che vuole rappresentare una base di partenza per un confronto a tutto campo col Governo.
Si legge nel documento - Le esigenze connesse alla gestione della pandemia, al recupero delle prestazioni sanitarie non erogate e, in prospettiva, all’attuazione degli obiettivi del PNRR, hanno fatto emergere diverse criticitaÌ€, che rischiano di incidere in modo decisivo sulla capacitaÌ€ dei sistemi sanitari regionali di fronteggiare questa difficile fase.
A seguito di interlocuzioni con i diversi soggetti istituzionali coinvolti ed impegnati a garantire l’applicazione dei piani epidemici e la conseguente riorganizzazione dei servizi, sono stati individuati alcuni interventi ritenuti necessari ed urgenti per massimizzare l’utile impiego del personale sanitario e socio-sanitario ad oggi attivo e attivabile, meglio specificati nel documento allegato.
Di seguito alcune delle proposte:
Iniziative per il potenziamento del personale in servizio
- Aumento della capacità formativa degli atenei
Necessità di aumentare la capacità formativa degli atenei, con particolare riferimento ai corsi di laurea delle professioni sanitarie per le quali si manifestano le maggiori carenze in termini di fabbisogno di professionisti.
- Valutare strumenti per trattenere in regione-in Italia i professionisti formati, esempio borse di studio vincolate alla permanenza in servizio.
- PossibilitàÌ€ di disporre di strumenti flessibili per il reclutamento del personale (incarichi di lavoro autonomo a personale sanitario e OSS, incarichi specializzandi, incarichi a personale in quiescenza, incarichi a tempo determinato con procedure semplificate, ecc.)
- Aumento delle ore rese dal personale in servizio, possibilitàÌ€ di applicare in via ordinaria tariffe adeguate per l’acquisto di tutte le prestazioni aggiuntive, indipendentemente dalla finalitàÌ€, rispettivamente nei confronti del personale sanitario del comparto e della dirigenza dell’Area sanitaÌ€.
- Riorganizzazione delle competenze - revisione skill mix professionisti, possibilitàÌ€ di attribuire l’esecuzione dei tamponi per la diagnosi di SARS- CoV-2 a Operatori Socio Sanitari, con la supervisione di un professionista sanitario (medico, farmacista, infermiere o assistente sanitario), opportunamente addestrati allo scopo mediante apposita formazione.
- PossibilitàÌ€ di assumere Operatori Socio Sanitari con Formazione complementare in assistenza sanitaria presso le aziende ed enti del SSR, qualora sia completato il percorso di inquadramento di questa qualifica e del relativo profilo.
- Sviluppo delle competenze e possibilitàÌ€ di erogare prestazioni di base per il personale Oss.
- PossibilitàÌ€ di validazione autonoma da parte dell’infermiere del risultato del test SARS COV 2 attraverso tamponi rapidi in autolettura e trasmissione nei sistemi informativi regionali.
- Diversa attribuzione delle competenze professionali in ottica di adeguamento dei servizi offerti, in relazione all’evoluzione dei bisogni dei cittadini e per la conseguente revisione dei modelli organizzativi assistenziali, promuovendo una evoluzione delle varie figure professionali e un chiaro e competente intervento assistenziale, sia in ambito ospedaliero, territoriale e residenziale.
- Eliminare l’obbligo di esclusivitàÌ€ per il personale infermieristico per consentire un utilizzo sinergico degli infermieri in relazione ai fabbisogni sia delle aziende sanitarie che di altre istituzioni del sistema socio-sanitario quali ad esempio le RSA.
- Possibilità di aumento e flessibilità del trattamento accessorio del personale delle Aziende Sanitarie.
- Possibilità, per gli infermieri dipendenti del SSR di effettuare, al di fuori dell’orario di lavoro e in deroga a quanto previsto in tema di esclusività del rapporto di impiego, attività professionale presso le strutture socio-sanitarie per anziani, previa stipula di una convenzione tra la struttura e l’Azienda Sanitaria di riferimento che disciplini le modalità di svolgimento, anche oltre il limite delle 4 ore settimanali. previsto dal sopra richiamato articolo 3- quater del D.L. 127/2021, ferma restando la garanzia dell’orario svolto in regime istituzionale.