Infermieri del mondo: l'integrazione, le difficoltà , il supporto. L'intervista esclusiva
Se c’è un aggettivo che definisce la nostra professione credo che sia “universale”, non nell’accezione scientifica del termine ma in riferimento al fatto che in ogni angolo del nostro mondo ci sono degli infermieri. Dall’idea di fare incontrare le diverse realtà che ogni infermiere vive nel proprio conteso culturale e di sostenere coloro che per necessità o per voglia di cambiare decidono di lavorare in un paese diverso dal loro, nasce l’associazione “Infermieri del mondo”. Questa associazione nata in Italia, con sede a Milano, ha organizzato a Marzo 2024 il primo congresso internazionale proprio nel capoluogo meneghino.
Infermieristicamente è andata a conoscere i rappresentanti dell’associazione per farsi raccontare il loro lavoro, a chi si rivolge e per avere informazioni sull’evento che avrà luogo a Marzo 2024.
La prima a rispondere alle nostre domande è Rosa Melgarejo, infermiera e presidentessa dell’associazione che ci ha spiegato quando è nata “Infermieri del mondo” e perché:
“E’ nata il 24 novembre del 2017, inizialmente come un gruppo di infermieri stranieri che sentivano il bisogno di confrontarsi e supportarsi a vicenda riguardo le difficoltà incontrate sul lavoro. Poi ci siamo resi conto della necessità di far crescere questa realtà così nel gennaio del 2022 è nata l’associazione che include anche infermieri italiani. Il nostro obiettivo è lavorare sull’integrazione e l’inclusione degli infermieri stranieri nell’ambito lavorativo perché crediamo che solo in un contesto inclusivo si possa raggiungere una migliore qualità assistenziale.”
Quali sono le maggiori difficoltà incontrate da un collega straniero che inizia a lavorare in Italia:
“La difficoltà maggiore è la lingua, è difficile integrarsi senza una buona padronanza della lingua italiana, soprattutto con i pazienti, che sono più diffidenti se ci sono difficoltà di comunicazione. Conquistare la loro fiducia può essere più difficile per un infermiere straniero. Lavoriamo anche per i giovani di seconda generazione, che sono nati o hanno studiato qui in Italia. Sono preparati ma a volte il paziente può essere diffidente a causa del colore della pelle o dei tratti somatici diversi. L’Italia è un paese ormai multietnico ed è importante che l’utenza sappia riconoscere in tutti gli infermieri la professionalità. Anche per questo, come associazione, vorremmo proporre una divisa unica, nazionale, sia per il pubblico che per il privato, con cui il cittadino possa identificare la nostra figura professionale al primo sguardo, come succede per le forze dell’ordine.”
Alla segretaria dell’associazione, Angela Maria Miera Herrera, abbiamo chiesto che tipo di supporto riesce a dare l’associazione ai colleghi che giungono nel nostro paese:
“L’associazione organizza eventi, convegni e questo primo congresso al fine di ottimizzare e integrare le relazioni socioculturali in ambito infermieristico. Diamo supporto poi sotto vari punti di vista, per esempio assistiamo i colleghi nell’iter burocratico per il riconoscimento dei titoli di studio esteri e l’abilitazione alla professione; forniamo supporto psicologico, dato che un cambiamento così radicale, lontani dal “proprio posto sicuro”, dalla propria quotidianità, magari con la responsabilità di una famiglia, non è facile da affrontare. Un’ assistente sociale e un commercialista inoltre aiutano i colleghi con consulti gratuiti.”
A quali interlocutori si rivolgeranno gli organizzatori del congresso?
“Il congresso si rivolge a tutti gli infermieri, di qualsiasi nazionalità, per tutti coloro che hanno voglia di mettersi in discussione, di rinnovarsi, di confrontarsi con altre realtà professionali. Ci saranno tavole rotonde rivolte proprio al confronto con colleghi che verranno da molti paesi del mondo”
A Claudio Bassi, membro del comitato organizzativo del congresso che si terrà a Milano dal 14 al 16 Marzo, abbiamo chiesto quali temi verranno trattati in quell’occasione:
“Nelle giornate del congresso verranno trattati molti argomenti, sarà un viaggio che inizierà parlando di Leadership, poi vedremo le migliori evidenze scientifiche riguardanti l’assistenza, entreremo in argomenti più particolari come la figura dell’infermiere nell’immigrazione e nelle risposte ai disastri naturali, toccheremo un argomento importante come quello della responsabilità professionale e in ultimo il ruolo e l’integrazione degli infermieri stranieri nella sanità italiana, culture e modelli organizzativi a confronto. Saranno delle giornate di incontro e di scambio con lo slogan “uniti, per una sanità migliore”.
E’ possibile avere qualche anticipazione sui relatori che parteciperanno al congresso?
“I relatori saranno tantissimi, più di una ventina e sei relatori stranieri provenienti da Messico, dagli Stati Uniti, dal Canada e dalla Spagna. Verrà a trovarci anche il presidente della federazione nazionale del Perù e molti altri ospiti.”
Link al video su Youtube: https://youtu.be/79u5h2T-E3Y