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Boom infertilità: esiste ancora una correlazione col disastro di Chernobyl?

Giuseppe Romeodi
Giuseppe Romeo
Pubblicato il: 11/03/2024

Professione e lavoroStudi e analisi

La Dottoressa Arianna Pacchiarotti, direttrice del  nell’Asl Roma 1 (unica struttura pubblica per la Pma eterologa del Centro Sud Italia) assicura che l’86% degli accessi alla PMA registrati negli ultimi anni ha riguardato donne con bassissima riserva ovarica proprio nella fascia d’età tra i 22 e i 37 anni.

 

In base agli studi compiuti al San Filippo Neri a pesare sull’infertilità è il disastro di Chernobyl, che a distanza di oltre 37 anni della tremenda esplosione del reattore 4 nella centrale nucleare ucraina ancora fa sentire i suoi effetti.

«Il 69% di queste pazienti, specifica la Direttrice, ha una correlazione statisticamente significativa con la patologia della tiroidite autoimmune. Ci fa riflettere il fatto che le donne comprese in questa decade siano il prodotto di ovociti che potrebbero essere stati danneggiati da interferenti endocrini, in particolare dal nucleare, presumibilmente riconducibile nel medio lungo termine all’incidente di Chernobyl».

Si tratta di uno studio pilota, che necessita di ulteriori approfondimenti e dell’allargamento del campione di pazienti, ma è comunque significativo evidenziando che l’infertilità non è dovuta soltanto all’aumento dell’età media in cui le donne scelgono una gravidanza.