Protocollo CST: un passo avanti nell'intervento sull'autismo
Il 2 aprile segna una data di rilievo nel calendario mondiale: la Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull'Autismo. Un'occasione cruciale per riflettere sulle sfide e sulle soluzioni per coloro che vivono con disturbi dello spettro autistico. In questa prospettiva, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha delineato un innovativo protocollo destinato a formatori specializzati, un'arma potente per migliorare la vita di bambini e famiglie.
In Italia i disturbi dello spettro autistico riguardano un bambino su 77 tra 7 e 9 anni con i maschi colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine (fonte Osservatorio nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico) e si stima che siano almeno 600mila le persone di ogni età, e quindi le famiglie interessate dall'autismo (fonte Angsa, Associazione nazionale genitori perSone con autismo). Si tratta di numeri in crescita: di circa 10 volte in 40 anni, ma evidentemente anche in aumento da 10-20 anni a questa parte.
Le difficoltà affrontate da coloro che vivono con l'autismo sono ben documentate: dalla tendenza verso attività ripetitive e solitarie alla minore capacità di interazione sociale ed emotiva. Tuttavia, l'elemento di "rigidità" che caratterizza molte persone con questo disturbo può essere superato. Ecco perché l'OMS ha sviluppato il protocollo CST (Caregiver Skills Training), con il sostegno di esperti in neurosviluppo dell'Università Milano Bicocca.
Il CST, sperimentato in servizi di Neuropsichiatria Infantile e in ambito scolastico, si basa su principi chiari ed efficaci. La sua applicazione pratica si concentra innanzitutto sull'osservare e comprendere cosa cattura l'attenzione del bambino autistico, rimuovendo distrazioni e creando un ambiente favorevole. "Alzare il volume dello stimolo sociale", come illustra Erica Salomone dell'Università Milano Bicocca, è un passo cruciale. Questo include utilizzare toni affettivi, espressioni facciali accentuate e gesti che amplificano il segnale sociale.
Ma il CST non si limita a fornire strumenti ai genitori: incoraggia anche un coinvolgimento attivo attraverso l'imitazione e la costruzione di routine. La congratulazione per i progressi compiuti è fondamentale, che si tratti di piccoli successi come la costruzione di una torre o la preparazione di una torta.
I risultati finora ottenuti sono promettenti: i bambini sottoposti a monitoraggio hanno dimostrato miglioramenti clinicamente significativi nelle loro abilità, sperimentando meno perdite di occasioni di apprendimento, socializzazione e divertimento. Attualmente, una ventina di operatori sanitari provenienti da nove regioni italiane sono stati formati nel CST, pronti a diffondere le loro competenze ad altri colleghi. Questo non solo porta beneficio diretto alle famiglie coinvolte, ma contribuisce anche a mantenere e diffondere le competenze nel Sistema Sanitario Nazionale, una priorità per la salute pubblica.