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Nuovo contratto infermieri: tra decreto anticipi e taglio cuneo fiscale, rischio aumenti inadeguati

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 18/04/2024 vai ai commenti

Contratto Nazionale

Le risorse limitate rappresentano il vero ostacolo insormontabile lungo il percorso verso la definizione del contratto per il comparto sanitario 2022-24. E' quanto dichiarato da Andrea Bottega, segretario nazionale NurSind all'ANSA dopo l'incontro di ieri presso l'Aran per riprendere le trattative. Secondo Bottega, si dispone di "1,5 miliardi di cui, tuttavia, circa 1 miliardo è già stato destinato con il decreto Anticipi di fine 2023 per anticipare le retribuzioni previste dal nuovo contratto". "Ciò lascia solamente circa 500 milioni disponibili per far fronte a numerose necessità, dalle indennità specifiche ai turni notturni, festivi e alla pronta disponibilità", spiega.

Inoltre, non sono previsti arretrati alla fine del triennio, e a causa dell'anticipo, i nuovi aumenti sarebbero solo di circa 50 euro lordi mensili anziché 150, come inizialmente previsto. Questo potrebbe compromettere significativamente la percezione del risultato finale, deludendo le aspettative della categoria. Bottega avverte che molti professionisti, soprattutto coloro che guadagnano intorno ai 34-35mila euro all'anno, potrebbero non beneficiare affatto degli aumenti ipotizzati a causa del contemporaneo taglio del cuneo contributivo. Pertanto, tutte le sigle sindacali al tavolo hanno richiesto chiarimenti sulle risorse effettivamente disponibili. Bottega sottolinea che la contrattazione non è ancora in pieno svolgimento e che per gli infermieri ci sono molte questioni da risolvere, alcune delle quali non dipendono nemmeno da questo tavolo. Tra le richieste degli infermieri c'è anche quella di includere nel tavolo di negoziato le questioni riguardanti il bilanciamento tra vita e lavoro anziché lasciarle alla discrezione delle singole aziende.