NurSind Varese segnala carenza di personale infermieristico e di supporto
del 15/01/2014
INVIO TRAMITE PEC
in questi ultimi mesi ci sono giunte delle segnalazioni con richieste di “aiuto†da parte dei colleghi dell’U.O. di gastroenterologia e, in questi giorni, dai colleghi della Medicina I che lamentano problematiche riguardanti soprattutto: carichi di lavoro non più sostenibili, conseguenti a standard di accreditamento palesemente inadeguati e problemi di demansionamento per mancanza degli operatori di supporto OSS. La mancanza degli OSS in alcuni reparti è stata risolta escludendo addirittura questi ultimi dalla pianificazione sui tre turni di servizio. Inoltre, la mancanza degli operatori di supporto, oltre ad obbligare i professionisti Infermieri a mansioni non proprie, falsa i calcoli del minutaggio di assistenza infermieristica poiché evidentemente i colleghi Infermieri si trovano a svolgere funzioni non proprie e non previste dal profilo professionale dell’infermiere - D.M. 14 settembre 1994. Per completezza dei dati, si precisa che la mancanza degli operatori di supporto è in netto contrasto con quanto determinato dalla legge in vigore che prevede tale figura per ogni turno e non, a discrezione e/o per scelta dell’amministrazione. La presenza del personale di supporto è altresì necessaria nel servizio affinché l’infermiere, “responsabile dell'assistenza generale infermieristica†- (art. 1, co. 1 sopracitato), pianifichi e gestisca gli interventi assistenziali anche igienico - domestico alberghieri. Infatti, il Decreto del Presidente della Repubblica 28 settembre 1987, n. 567 (in Suppl. ordinario alla Gazzetta Uff., 11 febbraio, n. 34) - all’art. 8, “Turnazioniâ€, al paragrafo d) stabilisce che: “Il ricorso al lavoro su turni presuppone la distribuzione del personale nei vari turni, ripartito sulla base delle professionalità che devono essere presenti in ciascun turno,con assoluta preminenza, quindi nell'interesse dell'amministrazione su ogni altroâ€. A supporto, il D.Lgs. 26.11.1999 n. 532 a norma dell’art. 17, co. 2, L. 05.02.1999 n. 25, all’art. 11, comma 1, recita: “Durante il lavoro notturno il datore di lavoro assicura un livello di servizi equivalente a quello previsto per il turno diurno†e il Decreto Legislativo 8 aprile 2003, n. 66, all’art. 14, co. 2 che: “Durante il lavoro notturno il datore di lavoro garantisce, previa informativa alle rappresentanze sindacali di cui all'articolo 12, un livello di servizi o di mezzi di prevenzione o di protezione adeguata ed equivalente a quello previsto per il turno diurnoâ€. Le lamentele dei ns. colleghi non sono da intendersi come un “piangersi addosso†o come esagerazioni sproporzionate, ma semplicemente come segnalazioni di un rischio potenziale atto a tutelare in
primis i degenti anche per quanto riguarda la dignità delle cure assistenziali, la propria professionalità e, non da ultimo, prevenire eventi avversi in sanità , così come previsto dalle ultime linee guida del Ministero della Salute. Tutto ciò premesso, si ritiene utile rivedere taluni aspetti organizzativi riguardanti l’appropriatezza dei ricoveri nei reparti di medicina dove, come segnalato dalla coordinatrice della Medicina I, si passa da un minutaggio “ad alta intensità di cura†a uno basso (che per assurdo è inferiore ad alcune strutture riabilitative), senza prevedere un passaggio intermedio in un reparto di terapia sub-intensiva. Struttura non ancora attiva in azienda nonostante la predisposizione dei locali e di parte dello strumentario in occasione dell’apertura del nuovo monoblocco di concerto con organi deputati della Regione Lombardia. Nel reparto di gastroenterologia ci segnalano numerosi ricoveri, soprattutto nel turno pomeridiano dove, in genere, è presente un solo infermiere che non riesce a far fronte al volume delle attività concentrate in quel momento. Di conseguenza, deve tralasciare alcune attività infermieristiche non attribuibili ad altri operatori per rispondere alle varie priorità del momento. In definitiva, i problemi che affliggono i reparti di degenza, oltre alla mancanza cronica di posti letto, alla quale si è provveduto aggiungendo una barella per ogni reparto determinando un altro carico di lavoro non computato nei Vs. calcoli teorici, si realizzano in una maggiore complessità assistenziale infermieristica alla quale non si può fare fronte con l’attuale sistema misto di calcolo delle dotazioni organiche; pertanto si chiede di valutare l’opportunità di richiedere in Regione Lombardia una conversione dell’attuale “minutaggio†attribuito alle singole unità operative oggetto della presente e un diverso calcolo che tenga conto dell’effettiva presenza in servizio del professionista Infermiere, per cui nel famoso calcolo annuale delle ore di servizio teorico, togliere tutte le assenze dal servizio oltre a quelle previste dal calcolo (aggiornamento, L. 104, 150 ore, part-time, ferie arretrate, recupero ore e permessi vari). Le suddette segnalazioni sono orientate ad avvicinare l’assistenza all’ammalato a degli standard qualitativi accettabili del tutto assenti in alcuni reparti del nostro nosocomio.
Come già dimostrato anche da recenti sondaggi, gli Infermieri anche di Varese sono orgogliosi di esercitare questa professione, chiedono soltanto di poterlo fare senza nuocere.
 Cordiali Saluti.Segreteria NurSind Varese
  F.to Salvatore FERRO                                                                               F.to Giorgio GRAVANTE