ASL TO4. Denuncia del NurSind sull'aggressione al CSM di Chivasso. "Alla Regione chiediamo interventi urgenti"
Un Medico del centro di salute mentale di Chivasso è stato aggredito con calci e pugni da un paziente nella giornata di ieri.
E' successo all'interno del Centro di Salute Mentale dell'Asl To4. La donna è stata poi medicata al pronto soccorso e giudicata guaribile con dieci giorni di prognosi. A segnalare il caso è il NurSind.
“Dopo tanti episodi già segnalati e gli ultimi di Moncalieri, Chieri, San Luigi, nel giro di pochi giorni ci troviamo di fronte all’ennesimo caso grave di aggressione nelle nostre aziende sanitarie. Questa volta è toccato ad un medico del centro di salute mentale di Chivasso presa a pugni da un paziente e trasportata presso il pronto soccorso con una prognosi di 10 giorni". Così commenta i fatti Francesco Coppolella, Coordinatore Regionale del NurSind.
"I dati e i fatti parlano chiaro, le condizioni di sicurezza per poter svolgere il nostro lavoro con serenità, senza il rischio di incorrere ogni giorno in un pericolo per la propria incolumità fisica, - aggiunge Coppolella - sono sempre meno, specie nei luoghi più a rischio, come i pronto soccorso e la psichiatria. Avevamo detto che le misure adottate dal governo non ci sembravano sufficienti per affrontare e cercare di risolvere con la giusta determinazione il problema".
La procura di Torino nei giorni scorsi ha aperto un’inchiesta proprio sulle aggressioni.
"Ciò che ci lascia basiti è il completo disinteresse da parte delle nostre istituzioni regionali - continua Coppolella -.Ci sembra, che, nonostante le aziende si sforzino per affrontare un problema che anche loro riconoscono essere serio, per le conseguenze che ne possono derivare, siano lasciate completamente sole dalla politica Regionale".
"Non è normale - conclude Francesco Coppolella - che un sanitario debba mettere in conto di poter mettere potenzialmente a rischio la propria vita durante la sua giornata di lavoro”.
In merito è intervenuto anche il Segretario Territoriale NurSind di Torino, Giuseppe Summa.
“Il NurSind chiede che il problema venga affrontato con grande attenzione anche e soprattutto a livello regionale. È necessario, - continua Summa - attuare tutte le azioni utili per mettere le aziende nelle condizioni di poter prevenire il fenomeno nei luoghi a rischio".
"Investire risorse economiche per rendere idonee le strutture e fornire le aziende di mezzi e strumenti adeguati per proteggere il proprio personale. La presenza di guardie giurate nei presidi e nei servizi a rischio - conclude Summa - deve essere un ipotesi da prendere seriamente in considerazione”.
“Non possiamo pensare che la politica se ne la vile mani – conclude ancora Coppolella – ci aspettiamo una immediata e tempestiva risposta da parte della Regione Piemonte, con una seria strategia di azione che metta in sicurezza il personale e che lo stesso possa sentirsi non abbandonato.”