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118. La Toscana divisa. Mentre nasce il Gruppo Infermieri di Emergenza Territoriale i Volontari rivendicano il loro ruolo

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 21/03/2019 vai ai commenti

NurSind dal territorioToscana

Il sistema territoriale di emergenza- urgenza 118 è in fermento, e se da una parte in Toscana si annuncia la nascita del GIET- Gruppo Infermieri di Emergenza Territoriale, dall’altra parte il mondo del Volontariato che opera nello stesso settore, si riunisce, messo in allarme dalle polemiche che da tempo ne investono il ruolo.

Non è un caso che, il gruppo di infermieri che riunisce i colleghi che operano nei sistemi di emergenza, sia nato proprio in Toscana, teatro come l’Emilia Romagna, di continui attacchi strumentali agli infermieri che operano nel servizio territoriale di emergenza-118.

Allarmi infondati lanciati alla popolazione, protocolli disattesi ed una guerra fratricida con i medici che rivendicano competenze di loro esclusiva competenza.

Ma non è questo il solo problema che affligge gli infermieri del 118: la varianza di modelli nei vari sistemi 118 nazionali, la confusione che si è innescata a causa della commistione con il volontariato.

“Un sistema di emergenza territoriale moderno dovrebbe essere flessibile e basarsi sul corretto utilizzo dei vari livelli multiprofessionali di assistenza, da utilizzare in maniera dinamica, e quando necessario sinergica, in relazione al caso proposto” continua Albano Filomena Katia, infermiera del 118 di Pisa, Già anni fa, in Toscana, si era formato un movimento spontaneo di pensiero professionale, allora appoggiato dagli Ordini (ancora Collegi) e da alcuni sindacati, che aveva ottenuto risultati nel diventare competente interlocutore di questi enti e strutture. I risultati erano arrivati portando, grazie ad un grande lavoro condiviso, al raggiungimento di alcuni obbiettivo di tipo politico-professionale e, soprattutto, ad una condivisione del pensiero e del modello di infermieristica che si voleva proporre. Oggi questa idea riparte, con il tentativo di accendere una fiammella nelle menti e nei cuori dei molti colleghi che operano nei servizi 118 dell’intero Paese. La Toscana ha già riunito il pensiero e le forze. A breve seguirà l’Emilia Romagna e, speriamo rapidamente, altre regioni che si stanno accodando. Costituiremo molto presto una associazione cui potranno aderire i colleghi infermieri che operano nei sistemi di emergenza, creando gruppi definiti nelle loro regioni”.

 

Intanto venerdì 22 marzo a Firenze, la Croce Rossa, l’Anpas e le Misericordie terranno una conferenza stampa proprio sulla riforma del servizio 118, nel tentativo di fare chiarezza sulle polemiche che imperversano sulla presenza dei volontari nel servizio di emergenza urgenza.