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Ambulanze private, infermieri appaltati e costi triplicati. La denuncia di NurSind Roma

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 17/02/2020

Comunicati StampaLazioNurSind dal territorio

Un intervento che ponga in essere una serie di azioni mirate e finalizzate a sopperire in modo adeguato alla carenza di ambulanze presenti sul territorio”, ed una richiesta di “incontro urgente” indirizzata ai vertici di Ares 118”, è quanto chiede Stefano Barone, segretario territoriale Nursind Roma e membro del Direttivo Nazionale.

La situazione

La questione è il solito annoso problema del “blocco barelle” che si verifica quando un’ambulanza arriva presso un pronto soccorso affollato e il paziente viene mantenuto sulla lettiga in attesa di essere visitato o ricoverato bloccando anche la possibilità per l’ambulanza di procedere con altri soccorsi.

 “Si tratta di una situazione che si aggrava nel periodo invernale per una maggior presenza di persone nei pronto soccorso, soprattutto sul territorio romano, ma che si presenta ciclicamente durante tutto l'anno. L'abbiamo già denunciata più volte perché genera disagi non indifferenti - spiega Barone che, continua - Oltre agli inconvenienti subiti dai pazienti, bloccare un mezzo al pronto soccorso significa ridurre la disponibilità sul territorio e, di conseguenza, allungare i tempi di soccorso. Basti pensare che a gennaio, in una sola giornata, abbiamo contato ben 50 ambulanze ferme per questo motivo- ed ancora - quando i livelli di assistenza calano sotto una certa soglia si ricorre alle cosiddette ‘ambulanze a spot’, mezzi privati che però hanno dei costi extra sulle casse di Ares 118”.

Il blocco delle barelle che provoca il blocco delle ambulanze, generano gli episodi di violenza dei quali sono piene le cronache.

Per NurSind, il “Piano regionale per la gestione del sovraffollamento in pronto soccorso’ approvato il 30 ottobre dalla Regione Lazio, in attuazione di un accordo sancito dalla conferenza Stato-Regioni nell’agosto scorso, “non rappresenta una soluzione per il personale in quanto viene previsto l’assunzione di un ‘rinforzo temporaneo’ del dipendenti tramite il ricorso ad assunzioni con contratti atipici", conclude Barone - Con gli organici provati da dieci anni di blocco del turnover questa decisione pesa sulle responsabilità del personale strutturato, affiancato da colleghi che non conoscono bene le procedure e la logistica. A riguardo abbiamo chiesto al Presidente della Regione Lazio, Zingaretti, che venga sbloccato il prima possibile il concorso del Sant’Andrea. La graduatoria pronta da metà dicembre sta procedendo adesso ad un primo scorrimento, mentre le Asl continuano nonostante i 7000 idonei ad appaltare infermieri dalla Cooperative”.