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Da marzo taglio alla busta paga con l'addio alle detrazioni nucleo familiare. Ecco per chi

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 24/11/2021 vai ai commenti

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Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera all’assegno unico per i figli minori di 21 anni, che sarà operativo dal 2022; infatti da gennaio sarà possibile presentare domanda, per un periodo che andrà da marzo a febbraio dell’anno successivo.

Da marzo quindi, ci sarà lo stop agli assegni familiari ed alle detrazioni fiscali, che convoglieranno entrambe nell’assegno unico. Per alcuni lavoratori, il passaggio all’assegno unico, comporterà il raggiungimento di un importo minore di quanto ottenuto fino ad oggi, questo perché la base di calcolo degli assegni familiari non sarà il reddito da lavoro dipendente, ma l’ISEE, sul quale peseranno gli immobili ed i risparmi in banca, finora no rilevati dall’attuale sistema di detrazioni per carichi familiari e assegni al nucleo.

Il passaggio al nuovo aiuto economico mensile poi premierà alcune tipologie di famiglie, come quelle numerose o i nuclei monoreddito, ad esempio le madri single.

A soffrire di questo cambio di passo, saranno le famiglie con un ISEE maggiore di 25 mila euro, e dal 2023 anche quelli con ISEE inferiore.

L’introduzione dell’assegno unico a marzo 2022 comporta la cosiddetta «clausola di invarianza» che, in pratica, garantisce al lavoratore di non perderci dei soldi rispetto a prima. Questa clausola, però, interviene solo sui nuclei con Isee fino a 25mila euro e solo per il primo anno, cioè fino a marzo 2023. Nel 2023 sarà valida per 2/3 dell’anno e nel 2024 per 1/3. Trascorso questo periodo, con il contributo a regime nel 2025, per sapere se ci si guadagna, ci si perde o resta tutto uguale con l’assegno unico per i figli occorrerà fare riferimento ad un solo parametro: l’Isee. Più sarà basso l’indicatore e più sarà alto l’assegno. E viceversa.

Sul Sole24 ore vengono riportati gli esempi riferiti a una famiglia di quattro componenti con due figli ed entrambi i genitori lavoratori dipendenti, rivelano che a parità di reddito (53mila euro), un Isee differente, ad esempio per effetto di eventuali patrimoni o risparmi, fa cambiare in modo rilevante l’importo dell’assegno: da 271 euro mensili nel primo caso si può scendere a 113 euro nel secondo.

 Esempi assegno unico in relazione all'ISEE, il Sole24ore

Ad essere premiate saranno le madri single il cui Isee potrebbe risultare molto basso e le famiglie numerose. Per queste ultime, infatti, è prevista una maggiorazione degli importi mensili dal terzo figlio in poi (da 85 a 15 euro in base al crescere dell’Isee) e una maggiorazione forfettaria di 100 euro mensili per tutte le famiglie con quattro o più figli.