No alle 1000 euro Covid per i dipendenti Asp Abruzzo. Per la Consulta è illegittimo
La Consulta ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della normativa regionale abruzzese che prevedeva contributi di 1000 euro per i lavoratori delle aziende pubbliche di Servizi alla Persona (ASP) e delle residenze protette private a causa dell'emergenza da Covid-19.
La Corte costituzionale, con lasentenza n. 176 del 2023, ha stabilito che la normativa è in contrasto con la competenza esclusiva dello Stato in materia di "ordinamento civile" secondo l'articolo 117, secondo comma, lettera l) della Costituzione italiana. Inoltre, la normativa regionale non rispetta il principio della remunerazione globale basata su tariffe predefinite per le prestazioni acquisite da soggetti accreditati da accordi contrattuali.
Questa decisione conferma l'orientamento della giurisprudenza costituzionale precedente, che ha stabilito che qualsiasi normativa regionale che cerchi di sostituirsi alla negoziazione delle parti nel settore pubblico rappresenta un'intrusione illegittima nella sfera di competenza del legislatore statale in materia di ordinamento civile.
Inoltre, le Regioni hanno il compito di contribuire a trovare un equilibrio ragionevole tra l'assicurazione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria e la necessità di garantire una spesa pubblica più efficiente ed efficace, pena la violazione del decreto legislativo n. 502 del 1992.
In sintesi, la Consulta ha dichiarato che la normativa regionale abruzzese per l'assegnazione di contributi ai lavoratori delle ASP e delle residenze protette private durante l'emergenza da Covid-19 è incostituzionale in quanto viola la competenza esclusiva dello Stato in materia di ordinamento civile e non rispetta il principio della remunerazione globale basata su tariffe predefinite.